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Sechi: Fiat lux (e si fece buio)

di Mario Sechi venerdì 12 luglio 2024

2' di lettura

La storia d’Italia è la saga di famiglie che hanno fatto l’impresa. Due nomi hanno segnato epoche diverse, sembrano distanti l’uno dall’altro, ma l’anello dell’italianità unisce Gianni Agnelli e Silvio Berlusconi, l’Avvocato e il Cavaliere. La Fiat festeggia 125 annidi storia e presenta la Grande Panda prodotta in Serbia! Grande o piccola, quell’auto sgorgò dalla matita di Giorgetto Giugiaro, firma della storia del design delle quattro ruote.

John Elkann ha una mente finanziaria, ha reso Exor, la holding di famiglia, solida, ricca e potente, ma la scomparsa di Sergio Marchionne lo ha privato di pensiero industriale, flessibilità culturale e filosofica, sofferenza e “fame d’Italia”. Marchionne era un patriota, Elkann ancora non si sa. Le regole della globalizzazione dell’auto non sono sufficienti per schivare la domanda sull’identità di Stellantis e di Elkann. Un francese che vuole rilanciare l’Alfa è surreale. Un franco -portoghese chiamato Tavares è un nome buono al posto di Yanez in Sandokan, non per la Motor Valley italiana. Exor ha in portafoglio ieri e oggi, ma il domani è allo stato gassoso. Manca quello spirito che ha fatto dell’auto un miracolo italiano, ammirato in tutto il mondo.

Miracolo italiano che ci conduce al sentiero di Silvio Berlusconi. Quando il casato degli Agnelli ha cominciato a declinare, dalle nebbie della Brianza è spuntato lui, Berlusconi. Ci ha lasciato un anno fa, ma i giudici lo processano ancora, i nemici della carta stampata pregano per un suo risveglio, gli intitolano l’aeroporto di Malpensa e in pista compaiono gli avvoltoi festanti. Berlusconi è stato il creatore della tv privata, della pubblicità e dell’audience, della politica che fa il contratto con gli italiani. È stato un uomo fantasioso e ricco di metodo. Nessuno è perfetto, non lo era l’Avvocato e figuriamoci se poteva esserlo il Cavaliere. Gli eredi di Agnelli? Fiat Lux (e si fece buio). 

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