CATEGORIE

Storace: la fiamma di FdI, non si scelga per calcolo elettorale

di Francesco Storace domenica 24 novembre 2024

3' di lettura

Pronostico: la fiamma non la toglierà nessuno dal simbolo di Fdi. La “proposta” – improvvida o dettata che sia – del ministro Ciriani pare sia già archiviata. Mica per ideologia, guai solo a pensarlo. L’ultima trovata (che non credo sia farina del sacco di Giorgia Meloni perché sarebbe assai deludente) è che se con un simbolo prendi il 30 per cento non si cambia. Insomma, quello che rappresenta una storia, per alcuni diventa una specie di portafortuna, un amuleto. Non dovrebbe essere così invece. È che si dovrebbe spiegare bene che cosa può aver fatto di male ai successori dei Msi e di An poi, un simbolo ricco di storia e di gloria quale la fiamma tricolore, “trapezio” incluso, peraltro sparito dal logo di Fdi perché troppi si impicciavano del suo significato.

È sicuramente legittima la discussione, anche se dovrebbe essere materia da congresso. Ma certamente è più difficile comprenderne il senso, ovvero se c’è uno scopo più “politico” nel parlare di eliminazione di quel simbolo. Scrivo nel nome della mia gioventù, che forse molti disconoscono senza colpa. Ma trovo una leggerezza intollerabile in una discussione che dovrebbe essere più seria rispetto alla voglia di negare ciò che si è stati. Mai fatto un saluto romano? Vorrei dire a molti. Persino a chi ha la faccia di dire «ancora con Almirante?». Il salto dal trapezio è stato già compiuto, perché quest’ennesima opera un po’ buffa per come è resuscitata improvvisamente?

La fiamma porta più voti? Di certo non li toglie

Squadra che vince non si cambia. Nello sport è una regola d’oro. Ma in politica, chissà perché...

Fabio Rampelli dice che la fiamma non si toccherà e viste le chiacchiere che si fanno sul suo peso politico attuale in Fdi, la cosa dovrebbe preoccupare. Ma neanche lui deve difenderla solo come feticcio elettorale. Ram pelli, che resta quello che non le manda a dire, afferma che se è vero che Fdi nacque senza quel simbolo, conferma che se lo fecero dare dalla fondazione An per impedire ad alcuni “congiurati” – pessima definizione per quel che mi riguarda – di utilizzarlo al posto suo. (Proprio da quella fondazione che ha potere di decisione sulla Fiamma e di cui non facciamo curiosamente parte né io né soprattutto Fini).
No, non è il 30 per cento che deve muovere i dirigenti della Meloni nella decisione, se e quando saranno mai chiamati a prenderla. Per quel simbolo ci furono generazioni che si fecero ammazzare, picchiare, incarcerare.

Anche quando dopo il 3 non c’era lo zero, nelle percentuali elettorali: ce l’aveva il Msi, anche al 3% e combattevamo lo stesso. Mica c’è solo il governo, in politica. Non è la convenienza del momento che deve determinare scelte che sono soprattutto strategiche. Quella storia, che fai, la cancelli o te la porti appresso pretendendo rispetto?

È una storia che non si cancella con qualche frase politicamente corretta. Lì c’è ardimento, passione, sangue. Se la Fiamma tricolore sparisce, si cancella il meglio che l’Italia ha conosciuto con quegli uomini che nel dopoguerra scelsero la strada più difficile per fare politica. Era testimonianza certo, non potere: e che male c’è nel sognare in politica...

Fratelli d'Italia pianta un albero in memoria di Falcone al Parco del Circeo

Un albero piantato nel Parco nazionale del Circeo in memoria di Giovanni Falcone come simbolo di legalità e visio...

Se tutto questo non vale più, è giusto disfarsene nel nome della carriera. Ma si rifletta bene per non esserne considerati indegni. Fratelli d’Italia ha compiuto un autentico miracolo – va riconosciuto anche da chi non ne ha seguito il percorso per mille motivi – nel conquistare Palazzo Chigi. Ma non perda per strada una tradizione che è storia dell’Italia. E se conosco bene Giorgia Meloni – e penso al discorso che fece nell’insediamento alle Camere come Presidente del Consiglio – a tutto pensa tranne che a farsi rovesciare critiche del genere addosso. È anche vero che Fdi non include tutti i soggetti politici che hanno militato nella destra italiana. Anzi, molti vengono da percorsi davvero differenti. Ma anche questi ultimi hanno riconosciuto il valore di una storia, aderendo al partito. Non vale la pena di sacrificarla, è un’assicurazione che vale anche per chi non milita in Fdi. È una fiamma che può piacere anche a chi non la vota e la rispetta molto più di qualche superficiale commentatore.

Bersani, figuraccia in casa: FdI oltre il 50 per cento a Bettola

Non era passata inosservata la foto pubblicata da Michele De Pascale alcuni giorni prima del voto, fianco a fianco con l...

Segretaria dem Schlein, FdI avverte: "Ribaltare la realtà non ti aiuta"

Chi sale, chi scende Sondaggio Dire-Tecné, boom per FdI: a sinistra c'è un crollo spaventoso

Squadristi rossi 25 aprile, "fuori i fascisti dal quartiere": assalto alla sede di FdI a Torino

tag

Schlein, FdI avverte: "Ribaltare la realtà non ti aiuta"

Sondaggio Dire-Tecné, boom per FdI: a sinistra c'è un crollo spaventoso

25 aprile, "fuori i fascisti dal quartiere": assalto alla sede di FdI a Torino

Lecce, aggrediti perché di FdI: "Fascisti di mer***"

Marco Bassani: L'europeismo trasformato in un culto neo-marxista

Infuria la polemica su un documento che credo debba essere posto nella giusta luce. È vero che occorre contestual...
Marco Bassani

Patricelli: La verità nascosta dal Pci su chi uccise il Duce

Un cold case da ottanta anni nella ghiacciaia della storia, con un enigma avvolto da un mistero. In attesa che l’e...
Marco Patricelli

Calessi: Bertinotti e Fini, uniti dalla Lega ma separati sulla guerra

Il rosso e il nero a casa della Lega. Sono stati loro, Fausto Bertinotti e Gianfranco Fini, intervistati dal direttore d...
Elisa Calessi

De Leo, Salvini dopo la telefonata con Vance: "Frizioni? Siamo su scherzi a parte"

La telefonata con J. D. Vance e la contrarietà rispetto alle ipotesi di riarmo. Il vicepresidente del Consiglio M...
Pietro De Leo