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Monti lavorava per il nemico dell'ItaliaLibero lo costringe a confessare

Quando lavorava per Moody's

Il premier: "Non mi occupavo di rating". Ora deve essere più chiaro: parla della segretissima (fino a oggi) esperienza nell'agenzia come se fosse il circolo della caccia

Andrea Tempestini
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  C'è voluto Libero per fare capitolare Mario Monti, che per la prima volta ha ammesso di avere lavorato quattro anni per l'agenzia di rating Moody's fra il luglio 2005 e il mese di gennaio 2009. Di fronte all'ipotesi avanzata da Libero che proprio Monti possa avere fornito da consulente dati a Moody's utili a bocciare i conti pubblici italiani e dare la spallata a Silvio Berlusconi per poi prenderne il posto, il premier ha ammesso a denti stretti e per la prima volta la consulenza più segreta della sua vita professionale.  Il prof minimizza - In un comunicato ufficiale di palazzo Chigi si cerca di circoscrivere temporalmente la consulenza, minimizzandone la portata: Monti non si sarebbe mai occupato di rating di paesi e imprese, e il suo impegno - contemporaneo a quello di presidente della Università Bocconi - si sarebbe limitato a "due o tre riunioni all'anno che avevano per oggetto scambi di vedute sulla integrazione europea e sulla politica economica dell'Unione Europea. Nel periodo in questione gli altri membri del Senior European Advisory Council di Moody's erano Hans Tietmeyer, ex presidente della Bundesbank, Francis Mer, ex ministro francese dell'Economia, Howard Davis, ex presidente della Financial Services Authority britannica, Leszek Balcerowicz, ex ministro delle Finanze polacco e Olle Schmidt, parlamentare europeo svedese".  Più trasparenza - Spiegata dal comunicato ufficiale di palazzo Chigi sembra un ristretto e prestigioso circolo della caccia. Si fa fatica a immaginare Moody's finanziarne i the con biscottini per la amabili conversazioni e relativi scambi di vedute fra ex. Costretto a fare trasparenza su una misteriosa consulenza, non sarebbe male a questo punto un po' più di trasparenza da parte di Monti. Quali documenti ha prodotto quel gruppo di consulenti? Ha scritto qualcosa anche Monti? Che giudizio dava sull'Italia quando parlava della convergenza europea? E intanto che ci siamo, magari è possibile sciogliere un altro mistero: perchè l'incarico di Moody's non è mai comparso nelle biografie ufficiali del professore? Perchè è tutt'ora nascosto anche nel profilo di Monti sul sito dell'Università Bocconi? Lì sono citati tutti gli incarichi pubblici e anche quelli onorifici. Sono citate (leggi) le consulenze con Goldman Sachs e con la Coca Cola. Che cosa faceva vergognare perfino la Bocconi su Moody's? di Franco Bechis    

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