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E Alfano: "Basta forzature, se Silvio torna in campo ce lo dirà"

L'intervento del segretario del Pdl a Fiuggi: "Berlusconi ha detto che vuole restare leader, non significa che si candidi"

Andrea Tempestini
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  Nel Pdl è scattata la rivolta contro Silvio Berlusconi: diversi esponenti di spicco degli azzurri chiedono al Cavaliere di desistere dall'intento di tornare in campo e di puntare tutto sulle liste civiche. E per cercare di ricomporre la situazione è intervenuto anche il segretario del partito, Angelino Alfano, che spiega: "Silvio Berlusconi vuol restare leader dei moderati, non significa che scenderà in campo". A Fiuggi l'ex Guardasigilli sottolinea che se le intenzioni del Cavaliere sono quelle di fondare un nuovo partito e tornare attivamente in politica, "lo dirà oltre ogni forzatura giornalistica di questa mattina: il concetto espresso da Berlusconi è molto noto e riguarda la stabilità perché con il frazionamento delle liste lui ha sempre detto che è difficile governare". Alfano, inoltre, si dice certo del fatto che il Pdl ricorrerà alle primarie, uno strumento "stabilito da un ufficio di presidenza presieduto da Berlusconi presso la sede dell'Ufficio di presidenza di Palazzo Grazioni. E' un'iniziativa comune - ha sottolineato -, già deliberata dal comitato di presidenza del Pdl". "La Bce deve coprire l'euro" - Il segretario interpreta anche le dichiarazioni del Cavaliere sulla possibile uscita dall'euro e il seguente ritorno alla lira. Secondo Alfano si è trattato di "un'altra forzatura giornalistica" perché lui "non ha mai proposto l'uscita dall'euro. Berlusconi ha detto una cosa molto vera, e cioè che l'euro così com'è non funziona perché gli manca alle spalle chi lo copre, dal punto di vista economico e finanziario. Chi lo dovrebbe coprire, dal nostro punto di vista, è la Bce, in quanto l'euro è la prima esperienza monetaria nella storia del mondo a non avere dietro una banca centrale che sia garante ultimo della moneta stessa e capace di stampare. Noi - ha concluso Alfano - siamo non per l'uscita dell'euro ma per rafforzare i poteri della Bce e in questa chiave vanno lette le dichiarazioni di Berlusconi, che ha sempre detto che se noi non alziamo i toni la Merkel dirà sempre no al rafforzamento della Bce e l'euro sarà sempre debole". "Nessuna scadenza a Monti" - Sull'appoggio al governo tecnico, Alfano spiega che "non abbiamo mai posto una scadenza al governo Monti, ma servono risultati positivi. L'ex Guardasigilli quindi non considera imminente il voto anticipato: "Non abbiamo mai posto una scadenza, ma è chiaro che ci attendiamo che arrivino risultati positivi. Non credo che da parte nostra si debba dire 'il governo cade tra 15 giorni, tra un mese, tra 6 mesi'. Lo ripeto - ha concluso Alfano -, non abbiamo mai posto una scadenza al governo".  

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