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Via i piccoli ospedali, a rischio 216 strutture. Tagli a 30mila posti letto

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Il piano del governo sulla sanità: 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2. Diminuzione dei presidi ospedalieri

Giulio Bucchi
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Circa 30mila posti letto in meno negli ospedali pubblici italiani, con un rapporto di 3,7 posti letto per mille abitanti contro gli attuali 4,2. E' quanto prevede la bozza del dl sulla spending review. Il testo prescrive che "le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano adottano, entro il 30 novembre 2012, provvedimenti di riduzione dello standard dei posti letto ospedalieri accreditati ed effettivamente a carico del servizio sanitario regionale, ad un livello non superiore a 3,7 posti letto per mille abitanti, comprensivi di 0,7 posti letto per mille abitanti per la riabilitazione e la lungodegenza post-acuzie, adeguando coerentemente le dotazioni organiche dei presidi ospedalieri pubblici". In sostanza, i posti letto passeranno da 252mila a 222mila. Conseguentemente a tale riduzione, anche attraverso una verifica, sotto il profilo assistenziale e gestionale, della funzionalità dei piccoli ospedali pubblici "è promosso l'ulteriore passaggio dal ricovero ordinario al ricovero diurno e dal ricovero diurno all'assistenza in regime ambulatoriale, favorendo l'assistenza residenziale e domiciliare". Addio piccoli ospedali - I piccoli ospedali saranno drasticamente tagliati: veranno chiusi tutti quelli con meno di 120 posti letto. A rischio, dunque, 216 strutture. Lo prevede la bozza del dl sulla spending review. "Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano - si legge nel testo - adottano tutte le misure necessarie a prevedere, entro il 31 ottobre 2012, la cessazione di ogni attività dei presidi ospedalieri a gestione diretta delle ASL con un numero di posti letto inferiore a 120 unità e la conseguente immediata chiusura".

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