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Napolitano supera tutti i limiti:decide pure per il dopo mandato

Re Giorgio dopo Monti vuole un altro Monti: il capo dello Stato non molla e vuole decidere (ancora) il futuro dei partiti

Andrea Tempestini
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  "È la sindrome del Quirinale: quando il presidente comincia a intervenire nel gioco politico poi non la finisce più. Se ne conoscono i sintomi fin da Giovanni Gronchi, ma da Sandro Pertini in poi sono saltati i freni inibitori. In Slovenia, poi, Giorgio Napolitano ha miscelato in maniera sapiente i poteri costituzionali con il peso politico: prima ha cancellato l'ipotesi di voto anticipato, poi ne ha anticipato i risultati, annunciando quale sarà la politica governativa non solo dopo le elezioni della prossima primavera, ma anche dopo la fine del suo mandato. Non escludo che i tanti commentatori pensosi, studiosi e per benino, oramai travolti da adorazione monarchica, la definiscano: lungimiranza", scrive Davide Giacalone su Libero in edicola oggi. Il punto è che Napolitano non molla e ha deciso: dopo Mario Monti come premier vuole un nuovo Monti. Il Colle entra a gamba tesa sul futuro dell'Italia e spiega: "I partiti non si illudano, il prossimo governo avrà gli stessi problemi di questo esecutivo, ossia debito e crescita". La soluzione di Napolitano? Non cambiare nulla. Ma come spiega Giacalone, questa volta Re Giorgio ha superato tutti i limiti: decide pure per il dopo-mandato. Leggi il commento di Davide Giacalone su Libero in edicola oggi, mercoledì 11 luglio  

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