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Alfano indietro tuttaRinuncia pure a fare il vice

Il segretario: "Al Cav consiglio di farsi affiancare da una donna". "Non ho cinismo? Politica ne chiede troppo"

Matteo Legnani
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Daniela Santanchè dice che "Angelino resterà comunque segretario del Pdl, mica stiamo parlando di pizza e fichi". Ma l'impressione è che la parabola dell'ex ministro della Giustizia ai vertici del partito azzurro abbia già iniziato la sua fase discendente. Già ieri, Alfano (che fino a pochi giorni fa era il contendente favorito alle primarie del partito) si era detto "primo sostenitore" di una candidatura a premier di Silvio Berlusconi. Oggi, poi, in un'intervista concessa al Corriere della Sera si tira indietro anhe dal posto di vice in un ipotetico "ticket" con il Cavaliere in vista delle elezioni 2013. "Fin dalla mia nomina un anno fa, ho sempre e solo lavorato nella prospettiva di un rafforzamento del partito" spiega. E ancora: "Berlusconi non ha bisogno di un ticket per candidarsi. Ma se nella corsa elettorale volesse farsi affiancare da qualcuno, gli consiglierei una protagonista femminile del nostro partito. Ne ho in mente più di una da suggerirgli". Di se stesso dice di non avere "il cinismo della politica, ma è colpa della politica che ne richiede troppo, non mia che non ne ho". Quanto alle battute sul "quid" e alle candidature ventilate di Monbtezemolo o Passera, Alfano smentisce che sia stato il Cavaliere a metterlo in difficoltà: "In questa fase storica di profondi sconvolgimenti c'è sempre qualcosa che non va o che non è al suo posto. L'importante è tenere la rotta e noi la rotta l'abbiamo comunque tenuta". 

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