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Quel mattacchione di Silvio:la retromarcia puzza di scherzo

Visto da Benny

Prima l'annuncio del ritorno, poi il cambio di rotta. Ma Berlusconi che ha in testa? Chi lo conosce conferma: "Voleva dare una scossa al partito. Nulla è deciso, ci sta pensando"

Andrea Tempestini
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di Fosca Bincher L'episodio è stato rivelato ieri mattina ad Omnibus su La7 dal sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Un paio di giorni fa ha incontrato Silvio Berlusconi armato di tutto il tatto e la determinazione possibile. Aveva provato il discorso: senza sbavature, ma attento a non urtare la suscettibilità del fondatore del Pdl: «Caro Silvio, pensaci bene a ricandidarti. In troppi non aspettano altro per impallinarti. Secondo me, dovresti fare un passio indietro, e in ogni caso non possiamo rimangiarci l'intenzione di fare le primarie per coinvolgere i nostri elettori…». Beh, questo era il discorso che Alemanno aveva in mente, perché poi al momento buono è riuscito a pronunciarne poco più dell'inizio. Berlusconi ha capito al volo, e l'ha subito interrotto: «Caro Gianni, guarda che sulla mia candidatura proprio non c'è nulla di deciso. Possibilissimo che non mi candidi affatto. C'è tutto il tempo, ne riparliamo ad ottobre...». E la ridiscesa in campo? E il ritorno a Forza Italia? E gli ex di An che minacciavano barricate? Non una parola. Allora Silvio deve avere scherzato nell'ultima settimana. Eppure proprio quelle sono state le parole usate di fronte al sindaco di Roma: «Vero», conferma Alemanno a Libero, «mi ha detto che davvero non c'è nulla di deciso sulla sua ricandidatura e che se ne riparlerà dopo l'estate». Su questo Berlusconi è stato preso sul serio, tanto è che il prossimo 26 luglio a San Giovanni a Roma si ritroverà un gruppo nutrito di leader e militanti del Pdl per lanciare l'ipotesi delle elezioni primarie in vista delle politiche 2013. Ipotesi questa che avrebbe assai poco senso con la ricandidatura di Berlusconi, perché non ci sono obiettivamente in quello schieramento leader in grado di batterlo. LA VIRATA Ma avrà voluto solo scherzare il Cavaliere annunciando alla Bild la sua prossima ricandidatura? Perché è vero che alcuni passaggi di quella intervista sono stati successivamente corretti da Berlusconi (ad esempio la decisione di tornare a Forza Italia), ma nessun passo indietro era stato fatto sulla ricandidatura personale. Può aiutare la spiegazione fornita off the records da un amico dell'ex premier che non facendo il politico, ha potuto parlarne con lui più liberamente. «Sì, non è affatto detto che Berlusconi voglia ricandidarsi a palazzo Chigi», spiega l'interlocutore, «quello che aveva a cuore ora era dare una scossa al partito, che stava spegnendosi con evidenza fra gli elettori. Diciamo che bisognava dare una robusta virata al corso finora impresso da Angelino Alfano, e che solo Berlusconi avrebbe potuto farlo senza offendere l'attuale segretario e scatenare psicodrammi». Tradotto in pratica: ad Alfano il Cavaliere è assai affezionato, tanto da averlo di fatto nominato alla sua successione. Però nei primi nove mesi il segretario ha mostrato di avere bisogno di farsi le ossa, e queste condizioni non sono l'ideale. Il Cavaliere ha messo quindi di fronte al suo protetto l'unico scudo che il diretto interessato non avrebbe potuto rifiutare. Poi si vedrà.  Secondo quanto racconta chi gli è vicino, Berlusconi non si sarebbe atteso applausi corali all'eventualità di una sua ricandidatura, ma nemmeno tanta freddezza sia interna che fuori dai confini nazionali. Ci rifletterà durante l'estate. Dopo la quale è probabile che prevalga il piano già da tempo accarezzato, quello di puntare sulla società civile più vicina al centro-destra, e in particolare dando un'occhiata nelle fila della nuova Confindustria di Giorgio Squinzi. Il Cavaliere è convinto che più ancora del 1994 quando fondò Forza Italia, gli imprenditori siano la categoria chiave dell'Italia 2012: simbolicamente le vittime principali della crisi e delle misure di politica economica adottate, ma anche gli eroi della resistenza e della forza di questo paese.  RITORNO ALLE ORIGINI Possibile che Berlusconi non scherzi del tutto sul suo ritorno in campo: tesserà le fila comunque, e magari terrà salda nelle sue mani la leadership formale del partito leader del centrodestra. Pensando però ad altre soluzioni per la corsa - tutta in salita - verso Palazzo Chigi. Se non rifonderà Forza Italia spaccando il Pdl (i sondaggi dicono comunque che le due anime autonome e separate unite in un cartello più vasto avrebbero più voti dell'attuale partito), il Cavaliere punterà a ritrovare temi e spirito di quell'inizio...

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