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Ecco perché se Monti resta Berlusconi sotto sotto è felice

Il Cav farà campagna elettorale contro i tecnici, ma l'autocandidatura a premier del professore gli fa comodo: sarà grande coalizione

Giulio Bucchi
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di Marco Gorra C'è un tempo per la politica e un tempo per le candeline. Oggi tocca alle seconde. Silvio Berlusconi saluta e monta sull'aereo, destinazione Provenza. Dove, ospite della figlia Marina, si riunirà con la famiglia per festeggiare il compleanno numero settantasei. Di politica si ricomincerà a discutere dopo il week end. E al suo ritorno, il Cavaliere si ritroverà un tavolo pieno di zeppo di pratiche inevase. A partire dall'ultima in ordine di tempo, nota ai più col nome in codice di “Monti-bis”. L'atteggiamento da tenere nei confronti del premier e della sua apertura a continuare a servire il Paese ove richiesto da un giorno è diventata la madre di tutte le questioni aperte in casa pidiellina: da questa variabile dipende tutto il resto. Le intenzioni del Cavaliere sono, al solito, insondabili. Con la pattuglia di parlamentari ricevuti giovedì sera a Palazzo Grazioli e richiedenti lumi sul capitolo Monti bis, Berlusconi non si è sbilanciato: troppe le incognite ancora da chiarire a partire dalla legge elettorale e troppo il rischio di esacerbare ulteriormente gli animi in un partito diviso com'è tra ultras del Professore e antimontiani duri per affrettarsi a prendere posizione.  Leggi l'articolo integrale di Marco Gorra su Libero in edicola oggi, sabato 29 settembre

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