Fottuti e mazziati

Pensioni, il governo vuole bocciare il ddl per gli esodati

Andrea Tempestini

Dopo il pasticcio che li ha lasciati senza pensione, il governo si prepara a tirare un altro schiaffo agli esodati: l'esecutivo è pronto a bocciare il ddl proposto dall'ex ministro Damiano e condiviso da Pdl, Pd, Udc e opposizioni che introduce una serie di scalini per consentire ai lavoratori di 58 anni di andare in pensione con 35 anni di contributi fino al 2017. Tra i "promotori" della bocciatura la prima firmataria della riforma delle pensioni, Elsa Fornero, che con una lettera-appello si rivolge ai partiti chiedendo che la riforma previdenziale non venga smontata.  La modifica alla riforma - Il provvedimento Damiano, che vuole ampliare la platea degli esodati modificando il testo della Fornero contenuto nel salva-Italia, è arrivato alla Camera. La proposta di legge è stata approvata con un voto bipartisan in commissione Lavoro ma richiede una copertura di 5 miliardi, come ha spiegato all'assemblea Cesare Damiano del Pd, su cui per ora non è arrivato il via libera della commissione bilancio: manca il parere della commissione presieduta dal leghista Giancarlo Giorgetti che sta attendendo la relazione. Dura la replica di Damiano, che si è detto "stupito e incredulo" ed ha rilanciato: "Non c'è la copertura? E allora il governo ne trovi un altra". Quindi le cifre: "Nel salva-Italia viene previsto un risparmio di 12 miliardi con la riforma delle pensioni. Ne sono stati spesi 9 per gli esodati, quindi ce ne sono almeno tre". E ancora, Damiano: "Non vogliamo smontare la riforma della Fornero, vogliamo fare delle correzioni e addolcire il salto. Se la copertura dei cinque miliardi non ci fosse sarebbe molto grave. C'è la spending review, c'è la legge di stabilità, questi soldi non devono essere destinati solo ad una diminuzione del debito, ma anche per correggere l'errore fatto". L'esecutivo trema - Il governo ora teme uno scontro frontale con il Parlamento. Parlamento. La relazione della ragioneria generale che stoppa il provvedimento non è ancora stata inviata e oggi l'esecutivo, con tutta probabilità, inviterà i deputati a far tornare il provvedimento in Commissione per trovare un'intesa sugli esodati senza compromettere "la stabilità finanziaria". Eppure, per quel che concerne l'ipotesi degli scalini per i lavoratori di 58 e 59 anni, la Fornero non aveva lasciato speranze, spiegando che accettare una modifica del genere "smonterebbe la riforma".  La lettera della Fornero - Non a caso, proprio oggi, lunedì 8 ottobre, l'agenzia di stampa Ansa ha diffuso una lettera dello scorso 7 agosto in cui il ministro Fornero scriveva al presidente della commissione Lavoro di Montecitorio in merito alle modifiche alla riforma delle pensioni. Il ministro del Lavoro invitava a compiere "ogni sforzo per evitare il rischio di misure che, se non adeguatamente comprese in sede internazionale, comprometterebbero gli sforzi di stabilizzazione finanziaria".