Campidoglio

Sassoli, un altro mezzobusto Rai vuol fare il sindaco a Roma

Roberto Procaccini

  Quando proprio mancano idee e volti nuovi, il centro-sinistra laziale guarda nelle redazioni Rai. Già, perché la noizia della possibile candidatura di David Sassoli, mezzobusto del Tg1 con lunga carriera alle spalle, al Campidioglio alimenta una lunga tradizione che vede un tappeto rosso partire da viale Mazzini e arrivare in quella che fu l'Unione e  che oggi è il Pd. Sassoli, che per i democratici già occupa un seggio da europarlamentare a Bruxelles, si aggiunge a una lunga lista di giornalisti Rai passati alla politica dove la fanno da padroni nomi come quelli di Piero Badaloni e Piero Marrazzo. Illustri predecessori - La storia del povero Marrazzo la ricorderanno tutti. Si candida alla presidenza della Regione Lazio nel 2005, lasciando la fortunata conduzione de Mi Manda Rai Tre. Viene eletto in pompa magna battendo Francesco Storace (all'epoca ancora in An), che contro gli aveva scatenato una rete di spionaggio, vicenda ribattezzata giornalisticamente Laziogate. E così comincia il suo mandato. Ma è ancora più famoso come il mandato sia finito: sepolto dallo scandalo (con conseguenti ricadute giudiziarie) della fidanzata trans e dei carabinieri ricattatori. Meno clamorosa, ma comunque significativa la parabola di Piero Badaloni: autore e conduttore di diverse trasmissioni Rai, nel 1995 è eletto presidente del Lazio. Il suo quinquennio passa senza sussulti, anzi passa in maniera così placida che, quando nel 2000 si ricandida, gli elettori gli preferiscono Francesco Storace (sempre lui). Il paracadute Rai - E ora tocca a Sassoli, che corre per il Comune di Roma. "Sarà bollato come l'ennesimo giornalista candidato del centrosinistra", gli chiedono dal Messaggero anticipando un'osservazione che è ovvia quanto legittima. "Credo che l’occhio del giornalista possa essere utile", è la risposta di Sassoli. Più che l'occhio, forse quello che i politici di oggi invidiano ai vari Sassoli è il paracadute che solo mamma Rai sa offrire: Badaloni, dopo l'avventura politica, è rientrato a viale Marconi con l'incarico più prestigioso, quello di corrispondente estero (prima da Parigi, poi da Bruxelles, quindi da Berlino). Marrazzo, che pure ha vissuto una coda così tempestosa della sua presidenza, oggi è autore di documentari e consulente del direttore di Rai 3. Insomma, seppure gli dovesse andare male, un lavoro ce l'ha, Sassoli.