Verso le primarie

D'Alema s'inchioda alla poltronaMa Bersani può cacciarlo

Eliana Giusto

"Posso candidarmi, se il partito mi chiede di farlo". Massimo D'Alema si attacca alla poltrona aprendo ad una sua possibile candidatura, ma come lui stesso dice, visto che a decidere è il partito, a questo punto solo il segretario del Pd Pierluigi Bersani può fermarlo. Il rinnovamento - Premesso che, dice il presidente del Copasir a margine della presentazione di un libro del senatore Morando, "la mia disposizione è a non candidarmi", la decisione finale spetta al partito democratico: "Nessuno si candida, si è candidati", precisa. Di certo, continua non senza una vena polemica, "sono stato difeso dagli attacchi di Matteo Renzi da rettori e sindaci, dagli elettori, non dal partito". Detto questo, conclude, "in un parlamento in cui tornano Berlusconi, dell’Utri, Cicchitto e De Gregorio", perché "il rinnovamento nel Pd" dovrebbe consistere "nel togliere il gruppo dirigente? E' una visione un pò faziosa". Soprattutto, insiste D'Alema, "è giusto il ricambio e sarà largamente promosso. E’ il Pd che deve decidere se ci sono personalità che possono ed è opportuno che restino derogando al regolamento". Ovviamente lui si sente incluso. Bisogna vedere se Bersani è dello stesso avviso.