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Tasse, altro colpo di grazia:scopri tutte le trappoledella legge di "stabilità"

Andrea Tempestini
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E' arrivato alla Camera il testo definitivo del ddl stabilità, la manovra nascosta che pagheremo noi (il 52% graverà sui contribuenti). E ci sono alcune novità. Per esempio saltano le norme fiscali che prevedevano la tassabilità Irpef delle pensioni e delle indennità di invalidità, mentre rimangono tassate le pensioni di guerra. È quanto prevede il testo definitivo del ddl Stabilità pubblicato sul sito del governo. Passiamo in rassegna tutti i principali provvedimenti. Irpef, Iva e addizionali: stangata da 500 euro Mutui, palestra e dottore: tutti gli aumenti Detrazioni fiscali, saltano anche quelle dell'anno scorso Ci spremono di tasse e mandano i soldi ai Caraibi   Taglio alle detrazioni retroattivo - Per prima la nota più dolente: è stata confermata l'applicazione retroattiva al 2012 del taglio delle detrazioni fiscali, ma che avrà effetti di cassa nelle dichiarazioni del 2013 (dal taglio alle detrazioni e alle deduzioni fiscali). Le misure derogano allo Statuto del contribuente, che viene di fatto calpestato. Sul punto, c'è da scommetterci, sarà aspra la battaglia in Parlamento (il testo è un dl e dunque è modificabile). Mutui - La stangata colpisce anche chi è alle prese con il rimborso di un mutuo ipotecario. La "manovra mascherata" che ora verrà esaminata dal Parlamento stringe sulle detrazioni che si possono portare in dichiarazione dei redditi da chi ha acceso un finanziamento ipotecario decurtando l'Irpef (Imposta sulle persone fisiche) da versare allo Stato. Vengono di conseguenza colpite anche le assicurazioni di vita: la maggior parte di queste, infatti, sono agganciate a un contratto di mutuo.  Mutui, com'erano - Fino ad oggi chi ha stipulato un mutuo sull'abitazione principale ha potuto detrarre dall'Irpef il 19% su un tetto massimo di oneri pari a 4mila euro. Tra questi oneri vanno inseriti per tutti gli anni gli interessi passivi (che nei primi anni del mutuo costituiscono la fetta più corposa della rata per gli effetti del calcolo del piano di ammortamento alla francese applicato dalle banche che operano in Italia). A queste spese, per il raggiungimento del tetto di 4.000 euro, si possono aggiungere, ma solo nel primo anno, oneri e spese legate all'accensione del mutuo: atto notarile sul mutuo, spese di istruttoria bancaria, spese di perizia, eventuale fattura di mediazione immobiliare fino a 1.000 euro, imposte per iscrizione e cancellazione ipoteca. Di fatto, chi fino ad oggi sommando le spese ha raggiunto il tetto di 4milia euro ha potuto detrarre il 19% (cioè un massimo di 760 euro). In caso di spese inferori l'importo detraibile risultava più basso. In aggiunta ai 4mila euro, fino ad oggi era possibile detrarre il 19% sul premio versato (tetto massimo di 1.291,14 euro) per un'assicurazione sulla vita, spesso agganzciate alla sottoscrizione di un mutuo. Mutui, come saranno - Il governo ha ridotto il tetto massimo su cui calcolare il 19% da detrarre. Non più 4.000 euro ma 3.000. Per questo motivo l'importo massimo detraibile su un mutuo scende a 570 euro. La nuova legge rappresenta, difatti, una stangata da 190 euro l'anno per ciascuno dei 3.176.127 di cittadini che stanno rimborsando un mutuo prima casa in Italia. Inoltre, se le regole passeranno in Parlamento, non sarà possibile detrarre altre spese. Una stangata sulla stangata, insomma: si aggiunge pure quella sulle detrazioni per le assicurazioni sulla vita (la manovra prevedere che vengano computate nel tetto massimo di 3mila euro).  Dunque, nel caso in cui solamente con gli interessi passivi il mutuatario raggiunga una spesa annua di 3mila euro non potrà aggiungere in detrazione il 19% sul premio assicurativo versato.  Ad esempio, nell'ipotesi che versi un premio annuo di 700 euro non potrà più detrarre 133 euro (il 19% di 700). Tfr più leggero - I lavoratori dipendenti che interromperanno il rapporto di lavoro a partire dal 31 dicembre 2012 subiranno un maggiore prelievo fiscale sul trattamento di fine rapporto e sulle altre somme tassate con la stessa aliquota del Tfr. La legge di stabilità abroga la calausola di salvaguardia, introdotta per evitare che le nuove aliquote e scaglioni in vigore dal 1° gennaio 2007 si ripercuotessero negativamente sulla tassazione del trattamento. La clausola ha consentito finora di tassare il Tfr con le aliquote e gli scaglioni in vigore nel 2006 se più favorevoli rispetto a quelli in vigore nell'anno di maturazione del diritto alla percezione del Tfr. Il vantaggio maggiore era per i redditi più bassi, perché fino al 31 dicembre 2006, i redditi fino a 26mila euro erano sottoposti all'aliquota del 23 per cento. Dal 2007 invece il 23% si applica sui redditi fino a 15.000,00 e da 15.001,00 fino a 28.000,00 si applica il 27 per cento. Aumento dell'Iva - L'aumento dell'Iva di 1 punto percentuale, secondo alcune stime (per esempio quella di Cittadinanzattiva), si traduce in una mazzata da 250 euro annui a famiglia. Inoltre aumenta dal 4% al 10% l'Iva per le prestazioni sociosanitarie, "un salasso da oltre mezzo miliardo di euro per Pa e famiglie e un boomerang per le entrate fiscali", spiega Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà. Guerini aggiunge: "L'aumento suona come un colpo di grazia al welfare del Paese, un aggravio di ben 510 milioni di euro che si ripartirebbero per il 70% sulla PA e per il 30% sulle famiglie utenti finali dei servizi. L'effetto sara' una drastica riduzione dei servizi". Irpef - Il taglio alle prime due aliquote Irpef, che scendono di un punto percentuale, è lo specchietto per le allodole di una mmanovra tutta tasse. La riduzione delle aliquote comporta un minor gettito per lo Stato di 4.151 miliardi nel 2013 e 6,508 miliardi nel 2014 per assestarsi a 5,853 miliardi nel 2015. Lo ha precisato la relazione tecnica al disegno di legge di stabilità.  Tobin Tax - Viene introdotta anche la "tassa comunista". il balzello sulle transazioni finanziarie. I tecnici del tesoro calcolano un gettito di 1.088 milioni di euro dall'introduzione della nuova tassa dello 0,05% sulle transazioni finanziarie. Ma il calcolo è prudenziale: viene infatti stimato anche e in modo prudenziale stimano che l'arrivo della nuova tassa, pari allo 0,05% sulle transazioni, avrà un impatto sul mercato: ridurrà infatti del 30% le compravendite azionarie e dell'80% di prodotti derivati.   

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