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Il Pdl spaccato in duema 4 su 5 sono contro il Cav

Matteo Legnani
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Con lui, Silvio Berlusconi, ha le fidate Amazzoni: Micaela Biancofiore, Nunzia De Girolamo, Laura Ravetto, Mariarosaria Rossi; l'ex ministro Renato Brunetta, che in questo anno di governo Monti non ha passato giorno senza dire (numeri alla mano, ovvio, secondo il suo stile) peste e corna dei Prof; l'ultrà Giancarlo Galan, ex governatore del veneto ed ex ministro, che alla notizia di una nuova discesa in campo del Cav disse che era roba da orgasmo; I fidatissimi Sandro Bondi, Mario Mantovani (coordinatore in Lombardia) e Denis Verdini, la devota ex ministra Michela Brambilla la rossa e la "figliol prodiga" Daniela Santanchè. E' questo il fronte del "basta-Monti", pronto a staccare la spina ai tecnici in vista di un voto anticipato che potrebbe anche arrivare a gennaio. Dall'altra parte, tra coloro che dicono no allo strappo, ci sono un sacco di big Pdl: dagli ex-An Maurizio Gasparri e Gianni Alemanno al segretario del partito Angelino Alfano; gli ex ministri Maurizio Sacconi, Mariastella Gelmini, Franco Frattini (che ha detto "lasciamo a Grillo il populismo, Monti dà credibilità al Paese"), Raffele Fitto; il videpresidente della Camera Maurizio Lupi; e Roberto Formigoni, Fabrizio Cicchitto, Osvaldo Napoli. E' questo il fronte delle primarie, che guarda al voto ad aprile e a una apertura ai centristi che lo stop ai Prof pregiudicherebbe in modo definitivo. E sarebbe il fronte maggioritario, in un rapporto che sarebbe di 4 azzurri contro la linea del Cav e uno a favore.

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