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Il Grillopardo siciliano non è né l'antipolitica né la rivoluzione

Facci visto da Vasinca

Sia per Beppe sia per Crocetta sull'isola è "rivoluzione": significa che non ce ne sono (e che i voti sono tutti politici)

Andrea Tempestini
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  di Filippo Facci Ma certo che Grillo ha vinto, ma certo che altri hanno perso, ma certo che la Sicilia ora è ingovernabile: e sai la novità. Però è anche vero che antipolitica e Cinque Stelle non coincidono più: e questa è una novità vera. Gli astenuti hanno segnato il record, e questo nonostante Grillo ambisse al voto di tutti i siciliani e non soltanto di quelli ancora disposti ad andare alle urne. Il comico-ex-comico, al dunque, ha preso i voti che gli altri partiti hanno perso: molti percentualmente, pochi complessivamente. Il bacino elettorale è rimasto uguale (anzi) e il cinismo e il trasformismo siciliani, vien da dire, pure. Gli studiosi dei flussi potranno divertirsi a dettagliarci a chi Grillo abbia tolto i voti esattamente: com'è sempre accaduto. Il Movimento Cinque Stelle si prepara a sabotare i piani di qualsiasi maggioranza: com'è sempre accaduto, si chiama fare opposizione. Grillo ha detto che potrebbe votare i provvedimenti che ritenesse utili: è sempre accaduto anche questo. Non c'è una ragione seria, nondimeno, di credere che il voto siciliano debba davvero rispecchiare la realtà nazionale: anche qui niente di nuovo. Grillo ha preso un fracco di voti e dice: è una rivoluzione. Poi c'è un tizio che ha vinto, Crocetta, e che dice anche lui: è una rivoluzione.  Significa che per ora non ce ne sono.  

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