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Anche Di Pietro inguaiato dal cognatoindagato per abuso d'ufficio

Nicoletta Orlandi Posti
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  Altri guai per Tonino Di Pietro. Suo cognato, Gabriele Cimadoro, deputato dell'Italia dei Valori è tra i 54 indagati dell'inchiesta della Procura di Bergamo su una serie di questioni immobiliari legate al paese di Palazzago, dove Cimadoro vive, è stato assessore ed é proprietario di una immobiliare che sta realizzando un progetto in un'area artigianale. Per Cimadoro si ipotizza il reato di concorso nell'abuso d'ufficio perché avrebbe fatto pressione in Comune per indirizzare licenze edilizie e cambi di destinazione d'uso riguardanti alcuni terreni. L'ipotesi di partenza su cui si era messo a lavorare il pm Giancarlo Mancusi era che, prima ancora dell'approvazione del Pgt, in paese alcune licenze edilizie godessero di canali privilegiati: a beneficiarne sarebbero stati imprenditori e privati, grazie alla presunta complicità di qualcuno in municipio. Col tempo, però, gli investigatori hanno scoperto anche altro, in particolare alcuni terreni che, all'interno del Pgt, avrebbero cambiato destinazione d'uso in modo che ha destato sospetti.  Tra le 54 persone sotto inchiesta ci sono il sindaco uscente Umberto Bosc, il suo predecessore Ferruccio Bonacina (entrambi della Lega Nord), numerosi amministratori e dipendenti comunali e imprenditori del paese. L'inchiesta ruota attorno a canali privilegiati di cui avrebbero goduto alcuni progetti immobiliari, e prevede reati che vanno dall'abuso d'ufficio al falso materiale e ideologico, alla tentata concussione. Quanto a Cimadoro, secondo chi indaga il 'pressing' l'avrebbe portato da esterno, quando era privo di cariche in comune (dove è stato assessore e consigliere di minoranza). La sua posizione è al momento defilata e ancora al vaglio degli inquirenti. Ma questo è solo l'ultimo guaio dell'Idv di Tonino Di Pietro che già ha dovuto digerire gli scandali legati a Vincenzo Maruccio a Roma, Paolo di Nanni a Bologna, Marylin Fusco a Genova. A questi si devono aggiungere i suoi, sui quali Libero prima e  Milena Gabbanelli poi hanno alzato il velo. Tonino prova a difendersi, annuncia che combatterà a viso aperto perchè su di lui sono state raccontate: "grandissime e sfacciate bugie". Sta di fatto che l'Italia dei Valori ormai è ridotta all'Italia dei valori bollati".  

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