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Fini a Berlusconi:"Pdl in crisi perchèsei un padre padrone"

Il presidente della camera attacca il Cav e torna sul passato e sulla sua fuoriuscita dal partito

Ignazio Stagno
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Gianfranco Fini giudica da lontano. Sul Pdl in ebollizione lui sguazza e dice la sua. "Quanto sta accadendo nel Pdl fa comprendere meglio le ragioni della rottura tra me e Berlusconi, che   si considera il padrone del partito", cinguetta su twitter il presidente della Camera. Fini dà lezioni di democrazia. Di sicuro lui non può essere un professore in materia. Ai tempi di Alleanza nazionale il padre padrone era lui. I malumori nel partito continui. E la base in pratica non aveva alcun potere. Fini ha sempre gestito il suo partito personalemnte. I candidati li sceglieva lui sia a livello nazionale che locale. Un re indiscusso che alla fine ha perso tutti i suoi sudditi. I colonnelli di Alleanza nazionale lo mollarono immediatamente dopo l'uscita dal Pdl restando con Berlusconi. Segnale di un partito che era tenuto insieme solo dalla mano ferma del capo. Stessa cosa poi con Futuro e Libertà, ma con scarsi risultati. Il partito è stato un flop totale e senza una leadership di ferro si continua a sciogliere. A Fini ha comunque risposto Michaela Biancofiore, Pdl: "Fini davvero non conosce la parola   pudore . La sua vita politica e partitica dimostra che lui ha sempre   distrutto tutto , l'Msi, An, Pdl, Fli, mentre Berlusconi nella sua   vita da imprenditore nonchè in politica ha sempre costruito. Magari fosse il padrone del partito -aggiunge- saremmo ancora al governo e il nostro consenso sarebbe ai massimi storici. Peccato che debba fare i conti con i tradimenti degli attori politici, con le più basse ambizioni dell'animo umano e soprattutto con la sindrome rancorosa del beneficiato, di cui Fini è il l'interprete assoluto".

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