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Berlusconi divorzia dal Pdl Nasce Forza Italia 2.0 per affossare Alfano ed ex An

Eliana Giusto
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Basta con le primarie, gli Alfano e i pidiellini doc. Silvio Berlusconi tornerà dopo il 16 dicembre come nel 1994 con Forza Italia. Non si sa se con l'aggiunta del "2.0". Di certo, tornerà come il partito delle origini, legato al mondo dell'imprenditoria e della società civile. Un partito snello, facce nuove, che dal Pdl, si porterà dietro solo pochi, pochissimi fedelissimi e qualche "amazzone". Poi, "vedremo alla fine la gente chi seguirà". Il simbolo sarà lo stesso, l'inno pure. Si spera anche il numero di sostenitori. Il divorzio - Perché ormai Berlusconi e Alfano sono sempre più lontani, su posizioni opposte e inconciliabili. Il Cavaliere non ha mai creduto nelle primarie del Pdl, che "si riveleranno come un congressino del partito", sostenute invece con forza dal segretario del Pdl. Soprattutto non ha gradito le sue esternazioni sui candidati indagati, il suo aut aut: "O loro o me". Silvio ha letto quelle frasi come un attacco personale senza precedenti e inaccettabile perché il centrodestra è sempre stato garantista, non giustizialista. E ha tratto le sue conclusioni: il centrodestra si spaccherà in due. Da una parte ci sarà lui con Forza Italia, dall'altro il Pdl di Alfano.  Le primarie del Pd - Sui tempi dell'annuncio ufficiale bisognerà aspettare le primarie del Pd di domenica per vedere chi vince fra Pierluigi Bersani e Matteo Renzi. Perché se il segretario del Pd dovesse vincere la sfida allora Berlusconi potrebbe, con Forza Italia rinnovata, sostenere non un governo dei tecnici ma un Mario Monti "federatore dei moderati" che contrasti l'avanzata dei "comunisti". Altrimenti, tutto cambierebbe. Non solo nel centrosinistra.   

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