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Rivolta comunista contro Renzi"Le liste le facciamo noi"

Bersani e D'Alema

Il partito nel panico per il 36% del rottamatore. E i dinosauri piddini avvertono: "Anche se vince, i candidati li scegliamo noi"

Matteo Legnani
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Ora hanno paura davvero. Perchè nessuno, al primo turno delle primarie del centrosinistra, si aspettava Matteo Renzi sopra il 36% delle preferenze. E così, il giorno dopo, è già il momento dei paletti al sindaco di Firenze, che ora sogna il successo al ballottaggio. Che per la nomenklatura piddina ex comunista ed ex democristiana, sarebbe un incubo. Anche perchè il rottamatore, in caso di vittoria su Pierluigi Bersani, è dato alle politiche 2013 addirittura sopra il 40%  da alcuni sondaggisti e potrebbe, con quello scenario, fare davvero il bello e cattivo tempo dentro e fuori dal partito: farsi il governo che più gli pare, isolare le cariatidi piddine, mandare finalmente Casini ai giardinetti (bersani se lo prenederebbe invece in maggioranza). Ed ecco, allora, che l'ex presidente del Senato Franco Marini avverte: "Le liste le faremo noi, non lasceremo mica mettere bocca al ragazzetto". E Rosy Bindi: "I candidati li deciderà il partito, certo non Renzi". Questo in caso di vittoria del "ragazzetto" al ballottaggio di domenica prossima. Ma già nelle prossime ore sono da attendersi polemiche e scontri sulle regole proprio del secondo turno: chi potrà votare e cosa dovranno fare gli elettori (quelli di centrodestra che voterebbero Renzi, per esempio) che ieri non hanno partecipato al primo turno. C'è da scommettere che nei giorni a venire sarà questo il pomo della discordia tra bersaniani e renziani.

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