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Monti fa il grande statistaMa vale appena il 4%

Matteo Legnani
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Critica e sfotte (pur in modo elegante) politica e partiti. Sfida Napolitano, dicendo che la decisione sul suo futuro in politica "sarà soltanto mia" e che "considererà qualunque possibile scenario". Ma la cruda realtà dei numeri riduce il premier Mario Monti al 4%. Sono quelli (i numeri) che escono dal sondaggio Ispo (Mannheimer) riportato dal Corriere della Sera: nel quale  alla domanda "se alle prossime elezioni si presentasse una forza politica che si ispiri all'azione di governo condotta sin qui da Monti la voterebbe?" solo 4 intervistati su 100 rispondono "sicuramente". Sicuri, senza se e senza ma. Quelli che, invece, senza se e e senza ma non voterebbero mai quella forza politica, sono molti di più: ben 39 su 100. Il resto degli intervistati si divide tra "La prenderei poco in considerazione" (21%), "la prenderei abbastanza in considerazione" (23%) e "la prenderei molto in considerazione" (8%). Quanto sono lontani i tempi delle maggiorzanze "bulgare" con cui i provvedimenti dei governi tecnici passavano nei primi mesi dell'era Monti. E' passato poco più di un anno, da quell'epoca dei fasti, ma sembra molto di più.

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