
Costi politica: Consiglio toscano costa meno grazie a tagli e risparmi

Firenze, 20 dic. - (Adnkronos) - Le istituzioni sono "sotto attacco, soprattutto le assemblee elettive"; I giovani, la loro intelligenza e il loro talento scacciati "dalle baronie, e quelle politiche sono le peggiori"; la crisi che attanaglia la Toscana chiede invece "fiducia e rinnovamento anche della politica", che deve comunque fare la sua parte. Alberto Monaci, presidente del Consiglio regionale, legge a tutto tondo i dati che riguardano la Toscana nella tradizionale conferenza stampa di fine anno. Con il presidente, i due vicepresidenti, Giuliano Fedeli e Roberto Benedetti, i segretari Daniela Lastri e Marco Carraresi, il segretario questore Gian Luca Lazzeri. L'Assemblea toscana, istituzione che si conferma centrale perche' "alla fine non passa niente se non viene votato qui", nel 2010 costava 30 milioni; nel 2011, 25 milioni; nell'anno che si chiude 24 milioni. Il bilancio di previsione 2013 prevede un ulteriore contenimento della spesa, con 600mila euro in meno. Cosi' a dispetto dei costi che sono aumentati, come quelli sostenuti per l'attivazione degli organismi di garanzia (Garante per l'infanzia, Garante per i detenuti: istituiti nel corso del 2011 avevano inciso marginalmente sul bilancio di quell'anno), o come quelli lievitati per la manutenzione e le assicurazioni degli immobili (cresciute del 61 per cento). Il presidente Monaci concentra l'attenzione sugli immobili, e segnatamente sugli immobili in affitto, anche e soprattutto in vista di nuove economie per il 2013. "Abbiamo ridotto in maniera consistente i consiglieri, dalla scorsa legislatura, e ci sono spazi che abbiamo in affitto, dei quali non abbiamo piu' bisogno. Ogni volta che cerchiamo di procedere per liberarli, la 'casta dei legulei' ci blocca, ma io penso che sia meglio pagare una penale che continuare a sopportare costi di manutenzione e affitto per anni. Dobbiamo restituire le chiavi - afferma Monaci - sono determinato a chiudere questa partita". Altre invece la Toscana le ha chiuse sia con provvedimenti gia' adottati autonomamente, anticipando la riforma nazionale, sia con le leggi approvate mercoledi' pomeriggio. (segue)
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