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Campagna elettorale,norma ad personam per mandare il Prof in tv

Ignazio Stagno
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Mario Monti è salito in politica. Ma ora dovrà far salire anche lo share e l'audience. Altrimenti la sua Agenda resta solo per gli addetti ai lavori. Formalmente però non è candidato premier, nè lo è al parlamento. Lui è già senatore a vita. E allora come spedire Mario in tv con la parcondicio che ha regole di ferro? Nel regolamento della par condicio che l'Autorità delle comunicazioni sta mettendo a punto, sarà inserita una norma che consentirà anche a soggetti non candidati di rappresentare le liste nelle trasmissioni televisive. Insomma un modo per spianare la strada a Monti che in realtà in tv non può andarci. Senza questo aggiustamento in corsa il Professore non potrebbe partecipare alle trasmissioni tv se non nella sua veste di presidente del Consiglio. In quel caso il loden sarebbe troppo stretto e non darebbe a Monti l'opportunità di svolazzare nei comizi della campagna elettorale.  Legge ad personam - Il regolamento sulla par condicio, infatti, vieterebbe la partecipazione a trasmissioni non di informazione o politiche a soggetti non candidati ma riconducibili ad una parte politica. Il punto è chiaro. Non si scappa. Nelle trasmissioni politiche o di informazione, invece, ci sarebbe il contingentamento dei tempi, ma la partecipazione sarebbe riservata solo ai candidati.E così proporre l'emendamento ci penserà Francesco Posteraro, commissario dell'Authority e relatore del provvedimento. Il regolamento dallAgcom, va ricordato, ha valore solo per le tv private. La Rai cosa farà? La Commissione di vigilanza Rai adotterà una norma uguale? E non si parli di legge ad personam. Il Prof potrebbe offendersi.

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