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Cantiere aperto al centro sull'agenda Monti

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Roma, 27 dic. (Adnkronos/Ign) - Cantiere aperto al centro dopo il lancio dell'agenda Monti alla vigilia di Natale. Trascorso questo primo ponte di festività, il presidente del Consiglio dovrebbe rientrare a Roma tra stasera e domani mattina e proseguire faccia a faccia i colloqui che non si sono comunque interrotti neanche in queste ore. Sul tavolo naturalmente i contenuti programmatici, ma anche e soprattutto le questioni legate alle modalità con le quali presentarsi alle prossime elezioni, per capire innanzi tutto se e come sarà presente il professore. Questioni che naturalmente sono state e sono al centro del dibattito interno alle formazioni schierate con il premier (l'Udc, Fli, verso la Terza Repubblica e tutti quegli esponenti decisi a lasciare il Pdl per aderire all'agenda Monti) e dei contatti di queste ore tra i rispettivi leader. Un confronto che potrebbe trovare una prima sintesi in una riunione plenaria con il presidente del Consiglio, che tuttavia non sarebbe all'ordine del giorno per le prossime ore, complici anche le vacanze che ostacolano una presenza contemporanea nella capitale dei vari interlocutori. In questa fase perciò potrebbero trovare spazio una serie di incontri bilaterali per approfondire le varie questioni sul tappeto, in particolare per capire se oltre al Senato anche alla Camera sarà possibile presentare una lista unica che si richiami a Monti e per sciogliere i nodi legati alla selezione e alla suddivisione delle candidature. Temi dei quali il premier domani potrebbe discutere, appunto in colloqui separati, con il capo della delegazione del Pdl al Parlamento europeo, Mario Mauro; con il ministro per lo Sviluppo economico, Corrado Passera; con Benedetto Della Vedova, in questa fase una sorta di 'sherpa' di Fli per l'agenda Monti; con il ministro per la Cooperazione Andrea Riccardi. In attesa di capire come si svilupperà l'adesione al proprio manifesto programmatico, Monti intanto incassa una promozione a pieni voti da 'L'Osservatore romano', entusiasta soprattutto per l'utilizzo dell'espressione 'salire in politica', mentre Pier Ferdinando Casini sembra fissare i confini entro i quali secondo l'Udc dovrà e potrà muoversi chi intende impegnarsi con il premier: "Al lavoro per un'area di responsabilità nazionale. Ci sarà spazio per tutti coloro che credono nel valore della buona politica e nell'impegno della società civile. Non dovrà esserci spazio per opportunisti dell'ultima ora". Intanto, dopo Ingroia e Grasso, un altro magistrato "di peso" chiede l'aspettativa in previsione di un suo impegno in politica. Stefano Dambruoso, da anni in prima fila nella lotta al terrorismo internazionale e da qualche tempo responsabile del settore Giustizia della fondazione che fa capo a Luca Cordero di Montezemolo, Italia Futura, è infatti in attesa che il Csm si pronunci sulla sua richiesta, pronuncia che avverrà nella stessa seduta, il 7 gennaio, in cui verrà discussa l'analoga richiesta del procuratore palermitano Pietro Grasso. "Se deciderà positivamente - dice Dambruoso all'Adnkronos - avrò indicazioni entro il 13 gennaio da parte della 'lista Monti' che sta per essere messa a punto". La richiesta di aspettativa, puntualizza, "è un fatto tecnico. Se dovesse maturare una mia candidatura dovrei chiedere l'aspettativa adesso". Quanto alle analoghe scelte degli altri colleghi magistrati, Dambruoso si limita a osservare che "ognuno fa le sue scelte. Io ho già scelto di impegnarmi un un'area precisa, quella di Italia Futura, e di lavorare per la riduzione dei tempi della giustizia. Un magistrato può dare un contributo, soprattutto in un momento in cui etica e moralità sono ritornelli abbastanza diffusi e frequenti. E poi il cambiamento passa anche e soprattutto - conclude - per l'impegno personale".

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