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Berlusconi: "Ho paura del carcere, tutta colpa di Napolitano"

Ignazio Stagno
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“Dopo il 25 di maggio, se non mi mettono in galera prima, verrò da voi...”. Silvio Berlusconi parla dei suoi processi durante un incontro a palazzo Grazioli con una delegazione di esponenti di Fi proveniente dalla Basilicata, in vista delle prossime amministrative. “Dico se non mi mettono in galera, perchè sto davvero vivendo il periodo più brutto della mia vita -dice l'ex premier in un video pubblicato da 'Il Fatto quotidiano- perchè dopo aver lottato per 20 anni per la libertà, sono qui a dipendere da una mafia di giudici, che il 10 aprile mi diranno se devo andare in galera, se mi mettono agli arresti domiciliari o se mi mandano a fare non so che servizio sociale”. Il Cavaliere torna a soffermarsi sul caso Mediaset. Si avvicina, infatti, il 10 aprile, data in cui il giudice del Tribunale di sorveglianza dovrà decidere sulla sua sorte (affidamento o servizi sociali). I legali di Berlusconi hanno presentato la richiesta per l'affidamento ai servizi sociali, ma spetterà al giudice decidere. I magistrati intanto pochi giorni fa hanno respinto la domanda di partecipazione al Congresso del Ppe di Dublino.  "Re Giorgio mi ha mollato" - L'ex premier ribadisce di essere stato estromesso da palazzo Chigi attraverso un “colpo di Stato” e lancia una nuova stilettata al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano: “Ho rappresentato attraverso persone vicine al capo dello Stato la ridicolaggine di aver un uomo della mia età, con tutto quello che nel passato ha fatto, un uomo di impresa, uomo Stato, uomo di sport, e affidarlo a una riabilitazione attraverso colloqui con assistenti sociali. Niente ha detto no, non ci sono le condizioni. Quindi hanno voluto farmi fuori e lo hanno fatto in una maniera determinatissima attraverso colpi di Stato”.

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