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Imu, tutte le proposte di Berlusconi, Bersani e Monti

Eliana Giusto
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  La tassa sulla casa che ieri, martedì 8 gennaio, è stata bocciata ieri dall'Unione europea divide i tre candidati alle prossime politiche. Mario Monti, che l'ha creata, vuole "aggiustarla" con modifiche e migliorie, Silvio Berlusconi la vuole abolire, Pierluigi Bersani vuole lasciarla ai ricchi salvando così metà popolazione. Ecco quindi, in sientesi, come riporta Repubblica oggi, le proposte degli sfidanti sull'Imu. Il centrodestra -  La ricetta del Cavaliere è abolire del tutto la tassa sulla prima casa. Intervistato da Lilli Gruber su La7, Berlusconi, che ha ammesso di aver pagato 300 mila euro di Imu, ha annunciato che nel suo programma l'Imu resterà solo per "le abitazioni di lusso". E per coprire il buco di 4 miliardi che si creerebbe con l'abolizione dell'imposta, il centrodestra punta sul piano per l'abbattimento del debito, sulle dismissioni dei beni dello Stato e sull'aumento di altre imposte come sul tabacco e sugli alcolici. Il centro - Il Professore che l'Imu l'ha introdotta, non vuole toccare l'impianto della tassa ma ammette che può essere migliorata. Per esempio, dice Monti, si può attuare una "maggiore destinazione ai comuni dei proventi dell'imposta" (sui 24 miliardi raccolti con l'Imu solo 14,8 vanno ai comuni) e si deve riformare il catasto in modo da adeguare il valore degli immobili sul territorio al mercato reale. L'obiettivo è anche quello di non penalizzare alcune categorie di contribuenti come gli anziani nelle case di cura che devono pagare l'Imu come se fosse per la seconda casa e i giovani che ricevono l'abitazione in comodato dai genitori.  Il centrosinistra - Pierluigi Bersani vuole esentare tutti dal pagamento dell'Imu sulla prima casa fino ai 500 euro, salvando così il 45 per centodella popolazione. Per coprire il buco di 2,8 miliardi che ne deriverebbe, il centrosinistra intende aumentare le aliquote per le prime abitazioni dal valore catastale superiore ai 1,5 milioni e riformare il catasto, esattamente come il Professore, lasciando ai sindaci il compito di decidere chi e quanto far pagare.   

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