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Genovese, il gip chiede l'arresto del deputato Pd

Lucia Esposito
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Il Gip di Messina ha accolto la richiesta di arresto della locale Procura per il parlamentare nazionale del Pd Francantonio Genovese nell'ambito di un'inchiesta sulla formazione. Il provvedimento è sospeso ed è stato inviato alla presidenza della Camera. Il provvedimento del Gip, che ipotizza il reato di associazione per delinquere, riciclaggio, peculato e truffa, di richiesta di autorizzazione, dispone gli arresti in carcere. L'atto è stato già notificato da Guardia di finanza e da agenti della squadra mobile della Questura di Messina alla presidenza della Camera, che darà il via all'iter per la richiesta di autorizzazione. Le accuse sono di associazione per delinquere, di aver commesso il reato di riciclaggio  per avere intascato, sotto forma di consulenze, oltre 600.000 euro da parte di società del proprio gruppo, parte dei quali erano provento di peculati e frodi alla Regione Siciliana, e di averli poi messi in circolo mediante pagamenti per operazioni inesistenti in modo da non rendere possibile la ricostruzione delle operazioni.  Le accuse - Secondo il accusa il parlamentare del Pd avrebbe anche operato un giro di false fatture tra se stesso e società del gruppo a lui riconducibili per frodare sistematicamente il fisco e non pagare le tasse. La Procura di Messina ritiene che il deputato, per evadere il fisco, si sia avvalso della società Caleservice, trasferendo alla stessa la gran parte del proprio reddito personale e successivamente caricando sui suoi bilanci, come costi societari, tutte le spese personali e della famiglia rendendo così i corrispettivi esenti da tassazione, ed anzi utilizzandoli come costi per aggravare il passivo dell'azienda. A Genovese è anche contestata la gestione di un immobile di 300 metri quadrati, della Caleservice, nel quale, secondo l'accusa, coesistevano in affitto a prezzi gonfiati ed a spese della Regione otto diversi enti di formazione che polizia e guardia di finanza ritiene siano riconducibili al deputato e gestiti da prestanomi. Quest'ultimi, è la tesi dei pm, avrebbero poi preso in affitto tutti contestualmente l'immobile con canoni che lievitavano fino a 10 volte il valore reale. Secondo l'accusa sarebbero stati sottratti da Genovese 6 milioni di finanziamenti.  La scelta - "Per comprensibili ragioni di opportunità, non disgiunte dall'alto senso di rispetto che ho sempre avuto nei confronti delle istituzioni, dei colleghi i partito e dei parlamentari tutti, anticipo la mia determinazione ad autosospendermi dal Partito democratico e dal gruppo parlamentare". Così il deputato del Pd Francantonio Genovese, in un comunicato dopo la richiesta di arresto depositata per lui alla Camera dal Gip di Messina nell'ambito dell'inchiesta sui "corsi d'oro" della formazione professionale. Genovese nella nota puntualizza: "Al momento, ho avuto contezza solo dei capi di imputazione e non delle ragioni a sostegno delle accuse mossemi. Sin da ora, tuttavia, anche alla luce di quanto emerso, in questi ultimi mesi, nel corso di un parallelo procedimento penale ed avuto riguardo alla documentazione già depositata agli inquirenti dai miei difensori, sono certo di poter fornire ogni chiarimento utile ad escludere la sussistenza degli addebiti che mi vengono contestati. Ciò farò, con serenità, in ogni sede, non esclusa quella Parlamentare", assicura Genovese".

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