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Forza Italia, per i sondaggi il marchio Berlusconi vale da solo dai 3 ai 5 punti

Ignazio Stagno
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Già solo la scritta «Berlusconi» nel simbolo di Forza Italia vale dai 3 ai 5 punti in percentuale. L'ipotesi della discesa in campo delle figlie dell'ex premier avrebbe un ulteriore effetto novità che i sondaggisti non sono ancora in grado di quantificare. Di certo, l'elettorato fedele all'ex premier, quello che si immedesima nelle sue vicissitudini contemporanee e continua a volerlo votare nonostante le condanne, preferisce la successione in famiglia. E non è una novità. Da mesi le rilevazioni danno disco verde sulle possibili candidature di Marina o Barbara Berlusconi. D'altronde già il ritorno al brand Forza Italia risponde a una logica identitaria. Fi è Berlusconi, partito e leader sono strettamente identificati. «Il nome sul simbolo rappresenta un continuum», spiega Alessandra Ghisleri, a capo di Euromedia Reseach, l'istituto di sondaggi preferito da Berlusconi. Basterebbe questa piccola variante grafica per soddisfare la voglia di Silvio dei suoi elettori. Ma le elezioni europee sono un appuntamento particolare, unico. Si vota con le preferenze. Per cui c'è in ballo la possibilità di offrire ai believers berlusconiani una doppia chance: oltre alla croce sul cognome anche l'opportunità di scriverlo. Dal vertice che si è tenuto ieri a piazza San Lorenzo in Lucina sembra trapelare un'intenzione diversa. Puntare su altri capilista che non provengano dalla dinastia di Arcore. Indiscrezioni poi smentite in serata. Non ci sono decisioni prese. E non ci saranno fino al 10 aprile, quando il tribunale di Milano deciderà la sorte dell'ex presidente del Consiglio. Se affidarlo ai servizi sociali, lasciandogli l'opportunità così di fare campagna elettorale, di «essere in campo». O se negargli tutto ciò, infliggendo la detenzione domiciliare. Fino ad allora, Berlusconi non comincerà la campagna elettorale. La carta vincente di Silvio, spiega la Ghisleri, è sempre stata quella di aver indicato una prospettiva futura per superare la crisi del presente: «Al momento Berlusconi non può indicare il futuro ai suoi elettori se prima non conosce il suo». Insomma, è tutto fermo, in stand by. Anche se, a San Lorenzo in Lucina, girano voci allarmate su sondaggi che danno gli azzurri al 17 per cento, quasi tutti gli istituti concordano nel misurare Forza Italia al di sopra della soglia psicologica del 20. Secondo Euromedia, con un'affluenza stimata piuttosto bassa (6 italiani su 10 alle urne), il partito di Berlusconi avrebbe un 22-23 per cento. Dati in linea con gli altri sondaggisti interpellati da SkyTg24, che da ieri e fino a metà maggio darà conto della media dei voti virtuali dei singoli partiti in lizza per le Europee. Nella settimana in corso, al primo posto rimane il Partito democratico con il 31,3%, mentre Forza Italia se la batte con il Movimento 5 Stelle per il secondo posto: 22,3 agli azzurri e 22,1 ai grillini. Il Nuovo centrodestra è al 4,3 per cento, la Lega al 4%, Sel al 3,2 e Fratelli d'Italia al 3. In generale, sfogliando il riepilogo del Mattinale, la nota politica del gruppo parlamentare forzista alla Camera, l'istituto che sottovaluta di più Forza Italia è Emg: la dà al 20,8. Dato non distante da quelli rilevati da Ipr (21,5) e Datamedia (22). Mentre Tecnè (25,2) e Ipsos (24,8) sono i sondaggisti che registrano la miglior performance azzurra. Prestazione che non risente al momento della deriva giudiziaria berlusconiana né dell'opposizione responsabile decisa nei confronti del governo Renzi. Un premier che, nonostante strizzi l'occhio all'elettore moderato, al momento non sembra aver drenato elettorale virtuale a Forza Italia.  di Salvatore Dama

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