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Francesca Pascale: "Senza Silvio è dura, Marina scendi in campo"

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Andrea Tempestini
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Quella che è la sua prima "intervista politica", Francesca Pascale la concede a Repubblica, quotidiano tutt'altro che tenero con la "family" Berlusconi. La first Silvia premette: "Posso chiederle solo di non farmi apparire senza cervello?". Poi snocciola i suoi punti di vista, e dimostra di avere un forte peso specifico a Palazzo Grazioli. Si parte, ovvio, dall'interdizione del Cavaliere: "E' evidente che Forza Italia vacilla senza di lui. E' un'assenza forzata che non passa inosservata". Poi, però, Francesca dimostra di avere le idee chiare, e forse facendo leva sui suoi buoni rapporti con la primogenita si spende in un vero e proprio appello: "Io spero che ci sia sua figlia Marina a raccogliere questa sfida. Io spero, sommessamente, anche egoisticamente, che Marina Berlusconi pensi davvero a questa incredibile sfida". Si attendono risposte, dopo le ultime voci che insistono su Barbara dopo il diniego di Pier Silvio. Bastonate su Alfano - Quando le chiedono se "è vero che comanda lei, ora?", Pascale risponde tranchant: "Sciocchezze. Il presidente ascolta tutti, poi decide sempre e soltanto lui". La fidanzta di Silvio, poi rivendica il "successo del fagiolino". Ci si riferisce ai cornetti da 80 euro al chilo e al licenziamento del "fornitore" che impazzava ad Arcore. "Farà sorridere. Ma è un piccolo emblematico esempio di coloro che abusano della fiducia di Berlusconi". Dopo si ritorna sul piano politico. Ma piace, questo governo, alla Pascale? No, decisamente no. "Si regge su due traditori. Uno è Renzi che assicurava di voler arrivare a Palazzo Chigi per la via maestra del voto. L'altro è Alfano: autentico voltagabbana. Ecco - sgancia un'altra bomba - se io avessi 'contato' nel partito, onestamente, Alfano non l'avrei neanche candidato". Meglio Toti che... - Ma la Pascale, con Alfano, non ha terminato di scoccare le sue pungenti frecciate. Nel mirino ci finisce anche Daniela Santanché. Francesca viene imbeccata dall'intervistatrice, Conchita Sannino: "Meglio un Toti...che dieci Santanchè?". Pascale sorride. E risponde così: "Che tanti altri che di democratico e moderato non hanno proprio nulla". Il riferimento non pare propriamente casuale. Poi ancora, su Giovanni Toti: "E' un vero moderato". Quindi, sull'uomo nuovo di Silvio, Pascale aggiunge: "Qualcuno obietterà che non ha il carisma di un leader? Ma quanti leader ce l'hanno? Forse solo Silvio". Bocciato anche Toti?

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