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Stefano Fassina a Matteo Renzi: "Lavoro, il tuo programma è quello di Berlusconi"

Andrea Tempestini
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Botte da orbi in direzione del Partito democratico. Il partito dà il via libera alla bozza di riforma del Senato e del Titolo quinto della Costituzione. Quindi il ministro Maria Elena Boschi esclude il rafforzamento dei poteri del premier, che da par suo "si blinda" il Pd nominando Debora Serracchiani vice-segretario. Ma lo scontro arriva sul jobs act. Il premier spiega: "Leggo discussioni e ultimatum sul lavoro, che capisco poco. Non è una parte a piacere, il pacchetto sta insieme. Se abbiamo scelto di fare un dl su questo - prosegue - e un ddl delega sul resto, è perché abbiamo capito che c'era un'esigenza di risposte immediate. Poi sono curioso - conclude il suo intervento - di vedere come il Pd parteciperà al lavoro di elaborazione del ddl delega, ma il ddl deve avere tempi certi". Una prima, durissima, risposta a Renzi arriva da Stefano Fassina, che tranchant gli rinfaccia: "La proposta sul lavoro è la proposta della destra, di Sacconi e di Forza Italia". L'ex viceministro e deputato della minoranza del Pd, che si dimise dal dicastero di via XX Settembre proprio in polemica con l'allora sindaco di Firenze, aggiunge: "Se ne dobbiamo discutere, visto che questo è un Governo di compromesso, come è stato con l'Imu per il Governo Letta, lo accetto". La battaglia sul "jobs act" è appena iniziata. E rischia di dilaniare sia il Pd, sia il governo.

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