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Riforme: Gal, da Renzi colpo di mano, autonomia Sicilia non si tocca

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Roma, 2 apr. (Adnkronos) - "Renzi con un colpo di mano, senza dichiararlo e confrontarsi con i diretti interessati, cerca di cancellare lo Statuto autonomo della Regione siciliana, con velocità e destrezza". Così, in una nota congiunta, i senatori del gruppo Grandi Autonomie e Libertà, in quota Mpa, Antonio Scavone e Giuseppe Compagnone, commentando il ddl di riforma costituzionale. "Non solo - aggiungono - il presidente del Consiglio non ha posto le basi per uno sviluppo del Mezzogiorno, non facendone cenno né nel programma di governo e tantomeno nelle azioni portate avanti finora, ma dimostra addirittura di voler intralciare il progresso della Sicilia andando a ledere una conquista che ai siciliani è costata sangue e martirio. Renzi anziché porsi la pluridecennale questione delle risorse di cui è a credito la Sicilia ai sensi dell'articolo 37 dello Statuto, stimabile in 7 miliardi di euro l'anno, preferisce risolvere tutto rimuovendo questo 'fastidio' di avere nella Repubblica una Regione ad autonomia così spinta". "Ancora una volta - proseguono Scavone e Compagnone - la Sicilia soffre i tentativi di ulteriore depotenziamento da parte di un governo romanocentrico, ma anche il silenzio di una classe dirigente siciliana che anziché insorgere contro gli attacchi allo Statuto, tace colpevolmente. La Sicilia non vuole morire di Crocetta e tantomeno di Renzi. Alla luce di tutto questo solo una valutazione viene spontanea: abbiamo fatto bene a non dare la fiducia a questo esecutivo".

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