Cerca
Logo
Cerca
+

Liste: rubano i loghi a Monti, Grillo e Ingroia

Alla presentazione delle liste al Viminale, sorpresa amara per il premier, il comico e il pm: del loro logo ci sono delle copie quasi indistinguibili

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Grande ressa ed alta tensione al palazzo del Viminale. Con tanto di numero in mano, tutti in fila in attesa per depositare i simboli delle liste elettorali in vista del voto del 24 e 25 febbraio. Scatenato Beppe Grillo, leader del Movimento 5 Stelle, giunto al ministero dell'Interno intorno alle 8.30. Scatenato, ma anche fregato. Al secondo posto in lista, infatti, risulta un Movimento 5 Stelle. Che però non è quello del comico liguro.  Grillo copiato - La scritta è pressochè identica, c'è la "V" in rosso, ci sono le cinque stelle di un giallo leggermente più scuro. Peccato che il vero Beppe Grillo sia soltanto al sesto posto. Il comico si sfoga sul blog: "Il primo in alto a sinistra è il simbolo farlocco del m5s che qualcuno ha presentato prima di noi. Come è possibile? Chi c'è dietro. Qualcuno - ha proseguito Grillo - ha fatto il furbo, ma non sappiamo chi siano. Vito Crimi, candidato al Senato in Lombardia del M5S, ha spiegato: "Non sappiamo cosa sia successo, ma si tratta di una vera truffa che vuole danneggiare il nostro partito. La tenevano nascosta, non ne sapevamo nulla ma ce lo aspettavamo". Fregati pure Ingroia e Monti - Ma Grillo è in buona compagnia. Tra gli scippati, anche il pm prezzemolino Antonio Ingroia con la sua Rivoluzione Civile, il cui simbolo che riproduce e stilizza il quadro del Quarto Stato è stato di fatto copiato. Nel plagio manca il nome di Ingroia, ma tutto il resto è identico. L'autentica Rivoluzione arancione è al ventunesimo posto in lista. La lista dei derubati si conclude con Mario Monti. Al settimo posto in lista, ecco Per l'Europa Monti presidente. E chi è il presidente in questione? Samuele Monti, di Venaria, consigliere comunale di una lista civica a Frabosa Soprana, in provincia di Cuneo. Il Professore originale, invece, si trova al nono posto, con la sua Scelta civica con Monti per l'Italia. Le curiosità - Dopo gli "scippi", lasciamo il campo alle curiosità. Al primo posto in lista c'è il Movimento associativo italiano all'estero (Maie), i cui sostenitori erano giunti ai cancelli già lo scorso lunedì alle 8.30, per poi alternarsi giorno e notte per non perdere la posizione: sono stati i più veloci, ed è loro, alla fine, il primo dei sette simboli esposti nella bacheca del Viminale. Al quarto posto figura il Partito Pirata (e nelle successive posizioni ci sono altri due partiti pirata), al quinto la fiamma del Msi. Al decimo posto i Fratelli d'Italia La Russa, Meloni e Crosetto. Maroni Presidente, depositato da Calderoli, occupa il 40esimo posto; il Pd, Democratici di sinistra - Partito del socialismo europeo, il 43esimo posto. Io non voto - Presentate le liste anche di movimenti, francamente, mai sentiti (o quasi). Ci sono Fermiamo le banche e le tasse, il Movimento europeo per la rinascita sarda, il Sacro Romano Impero (che si presenta dal 1992 per ottenere una monarchia costituzionale), il Movimento dei poeti d'azione che predicano la fantasia al potere, il Movimento italiano per i disabili e i meno abbienti. Menzione d'onore, infine, per il 26esimo posto, occupato da Io non voto, di Carlo Gustavo Giugliana.

Dai blog