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Famiglia: card. Betori, preoccupanti segnali di oscuramento della verita'

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Firenze, 14 apr. - (Adnkronos) - Si assiste oggi "a preoccupanti segnali di oscuramento della verita' sulla persona umana e sui suoi legami sociali", minacciando l'integrita' della famiglia fondata sulla complementarieta' tra uomo e donna, svilendo il ruolo dei genitori e attaccano i diritti naturali del concepito. Lo ha detto il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, nell'omelia pronunciata oggi pomeriggio in Arcivescovado durante la Santa Messa per i cattolici impegnati in ambito sociale e politico e nell'amministrazione pubblica. "Dopo aver eclissato il ruolo educativo dei genitori, e dopo aver oscurato, fino alla scomparsa, la figura del padre e quindi, correlativamente, della madre, siamo ora testimoni di come se ne vogliano attentare fin le basi biologiche - ha denunciato Betori - con una scissione tra dimensione corporale e psicologica della persona che mina alla base l'identita' stessa dell'umano. Cosa ne sara' di figli a cui sara' negato conoscere i propri genitori ovvero se ne offriranno loro due contraddittorie e contrastanti figure? C'e' qualcuno che vorra' spiegarci come dalla riduzione materialistica della comprensione del mondo ora si sia passati al suo opposto, alla negazione della concretezza dei fatti in nome di un'autodeterminazione senza limiti, che vorrebbe far coincidere la propria volonta' di potenza con la realta' fattuale". "Dopo aver emarginato coppia e famiglia nell'ambito delle relazioni sociali, a vantaggio di un individualismo che per affermarsi ha bisogno di negare i legami, ora si vorrebbe considerare superata la natura di quello che è il legame principale della convivenza sociale, la famiglia - accusa ancora il cardinale di Firenze - senza cui una societa' e' priva di futuro e muore, un legame che necessariamente invoca la complementarieta' sessuale. Non c'è modo di rispettare la dignità di ciascuno e di riconoscere elementari diritti nelle relazioni senza confondere il riconoscimento delle differenze con il trionfo delle equivalenze?". (segue)

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