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Dl lavoro, braccio di ferro Pd-Ncd

Ignazio Stagno
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Alta tensione Pd-Ncd. Domani è esame per la maggioranza di governo sul dl lavoro che domani inizia il suo iter in aula alla Camera. Il testo emendato dal Pd in commissione per accontentare la propria ala sinistra, così com'è non piace per niente al Nuovo Centrodestra, che in commissione non ha votato, e fa storcere il naso a Scelta Civica, che in commissione si è astenuta. Dal canto suo la minoranza del Pd ha avvertito che se il governo intende mettere la fiducia sul testo dovrà farlo su quello uscito dalla commissione. Si prepara quindi un braccio di ferro rischioso tra il Pd ed Ncd. Bisogna tornare al testo originario del governo, ha avvertito il presidente dei senatori di Ncd Maurizio Sacconi: "La Commissione lavoro della Camera ha ridotto del 50% la spinta propulsiva alla maggiore occupazione del decreto lavoro", spiega, aggiungendo che "è interesse del governo ripristinare le semplificazioni in materia di apprendistato, rimuovendo i vincoli che lo inibiscono. Così come è necessario ridimensionare la sanzione nel caso di contratti a termine superiori al tetto del 20% degli occupati. Il Nuovo Centrodestra", avverte Sacconi, "ribadirà lungo l'iter del provvedimento la necessità di queste correzioni e il ripristino di corretti rapporti nella maggioranza parlamentare". La risposta del Pd - Ma ad Ncd risponde Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro della Camera: "Il testo è un importante punto di equilibrio e quindi, di conseguenza, non va toccato. L'esame svolto dalla Commissione lavoro della Camera, pur apportando alcune modifiche al testo, si è concluso senza stravolgerlo e rispettandone i contenuti fondamentali", sottolinea l'esponente democratico. "Le correzioni alla normativa sui contratti a termine e sull'apprendistato migliorano il Decreto ed ampliano in modo significativo la flessibilità a disposizione delle imprese senza cancellare i diritti dei lavoratori. Insieme al ministro del Lavoro ci auguriamo che il Parlamento lo approvi rapidamente, se vogliamo rispettare la scadenza del 20 maggio", conclude. Renzi comincia a temere che le scintille tra il suo partito e Ncd possano portare ad una rottura, e così prova a buttare acqua sul fuoco: "Sono sicuro del fatto che si cerchi un punto di sintesi tra sinistra Pd e Ncd lo dò per scontato".  Cosa cambia - Le modifiche principali introdotte in commissione riguardano la possibilità di proroga dei contratti a tempo determinato che viene ridotta da 8 a 5 volte per un periodo complessivo di 36 mesi. Il congedo di maternità sarà conteggiato ai fini del diritto di precedenza. Alle lavoratrici è riconosciuto il diritto di precedenza nelle assunzioni a tempo determinato effettuate dal datore di lavoro entro i successivi 12 mesi. I contratti a tempo determinato potranno raggiungere il massimo del 20% rispetto al numero dei lavoratori assunti a tempo indeterminato con la sanzione, per chi non rispetta la regola, dell'assunzione a tempo indeterminato. L'apprendistato pubblico torna obbligatorio ma l'offerta dovrà essere garantita dalle regioni entro 45 giorni. Le aziende con più di 30 dipendenti dovranno assumere almeno il 20% degli apprendisti , prima di poter stipulare nuovi contratti.

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