Renzi nel mirino

Rai, i dipendenti in piazza contro i tagli del governo

silvia belfanti

Il governo ha deciso che la spending review colpirà anche la Rai, per un taglio di almeno 10 milioni di euro in quattro mesi. La notizia - annunciata già qualche giorno fa dal premier Matteo Renzi - è stata confermata, e i dipendenti dell'azienda hanno deciso di scendere in piazza, sostenuti dalle Segreterie Nazionali Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, Snater, Libersind Conf Sal e Usigrai, che hanno indetto "una giornata di sciopero con manifestazione a Roma per tutti i dipendenti del gruppo Rai per il giorno 11 giugno 2014". La manifestazione è nata per dimostrare il proprio dissenso sul taglio di 150 milioni previsto dal Decreto legge proposto dal governo Renzi. La replica - "Un taglio drastico - così lo definiscono i sindacati - che non colpisce gli sprechi ma i posti di lavoro, creando le condizioni per lo smantellamento delle sedi regionali". Secondo i rappresentanti dei sindacati, questi tagli non sono stati pensati nel modo corretto e porterebbero solamente problemi ai lavoratori: "Il dibattito sul fatto che in tempi di crisi anche la Rai deve contribuire al risanamento del paese - continuano - risulta affascinante quanto fuorviante, perché nasconde, dietro un’affermazione condivisibile, un'operazione poco trasparente, che rischia di mettere in ginocchio il servizio pubblico e la tenuta occupazionale nella più grande azienda culturale del paese".