Cerca
Logo
Cerca
+

Giorgio Napolitano: "Mandato a termine, ma resto nell'interesse del Paese"

Andrea Tempestini
  • a
  • a
  • a

Prende la parola Giorgio Napolitano, lo fa all'annuncio dei candidati della 58esima edizione dei premi David di Donatello al Quirinale. Come ultimamente sempre più spesso accade, a Re Giorgio scappa la lacrimuccia: si commuove quando ricorda che "anche io fui tentato da cinema e teatro, poi mi sono perso per altre vie...". Ma sorvolando sulla tendenza alla lacrimuccia del Capo dello Stato, arriviamo al cuore del suo intervento. "Non potevo mancare qui - spiega -, visto il temporaneo prolungamento del mio mandato, che cerco di esercitare nei limiti del possibile fermamente e rigorosamente nell'interesse generale del Paese". Napolitano aggiunge poi che proprio l'interesse del Paese "suggerisce cambiamento e riforme in molti campi, anche in quello istituzionale", a patto però che il Paese "si liberi dagli schemi del passato puntando su uno spirito innovativo e sulla qualità della crescita". Insomma, Re Giorgio è tornato a parlare delle sue dimissioni, del suo chiacchierato passo indietro. L'inquilino del Colle, è cosa nota, non arriverà al termine del suo settennato-bis. Oggi nella sostanza ha ribadito che lascerà una volta approvate le riforme istituzionali, Italicum e riforma del Senato su tutte (due riforme per le quali, però, i tempi sembrano destinati a dilatarsi significativamente).

Dai blog