Crisi Ucraina, Silvio Berlusconi chiama Matteo Renzi
Mosca e Kiev hanno trovato un accordo su un cessate il fuoco permanente nell'est dell'Ucraina ma la preoccupazione per le manovre portate avanti dagli strateghi di Putin per assicurarsi l'annessione delle tre ex repubbliche sovietiche (Estonia, Lituania e Lettonia) impensieriscono le autorità continentali, già allarmate dalla minaccia jihadista. In questo scenario di altissima tensione, alla viglia del meeting Nato a Tallin, il premier Matteo Renzi e Silvio Berlusconi hanno avuto un contatto telefonico. Soltanto ieri, martedì 2 settembre, il Cavaliere aveva sentito Vladimir Putin: un lungo colloquio telefonico in cui i due hanno analizzato la delicata situazione ucraina. Nella telefonata con Renzi, il Cav potrebbe aver ragguagliato il premier sui contenuti del colloquio con Putin, con il quale Berlusconi ha un rapporto esclusivo e confidenziale. La preoccupazione del Cav - Berlusconi si è detto molto preoccupato per l'evolversi delle crisi. L'escalation di violenza delle ultime ore, e non solo sul fronte russo-ucraino, fa pensare a un allarmante scenario di conflittualità e il Cav, in qualità di leader di un'opposizione responsabile al governo Renzi, invita ad agire con grande prudenza, perché questo è il momento più delicato e vanno evitate decisioni affrettate. L'uso della forza, va ripetendo ai suoi fedelissimi, va considerata solo un'extrema ratio, occorre privilegiare le soluzioni politiche. E se c'è in ballo Putin, Silvio diventa un interlocutore "principe".