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Matteo Renzi a Porta a Porta: da Vespa tra tortellini, bugie e promesse

Giulio Bucchi
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Tortellini,promesse e ammissioni. Matteo Renzi torna a Porta a porta e Bruno Vespa lo accoglie con un ironico piatto di tortellini, citazione di quel "patto" con i socialisti europei siglato domenica a Bologna, prima di salire sul palco della Festa nazionale dell'Unità. Finora, però, il menù offerto agli italiani è "panna montata". Il giallo sugli 80 euro - Quel poco di concreto proposto, come gli 80 euro in più in busta paga, sono andati via leggeri leggeri. "Non sono ancora in condizione di allargare la platea degli 80 euro - ammette il premier allontanando il piatto dal naso di pensionati, professionisti e incapienti -. Può darsi che ce la si faccia, ma non posso metterlo per iscritto". Nei mesi scorsi non sono mancate le critiche di chi, numeri Istat alla mano, ha fatto notare come quel "regalino" non abbia portato a un aumento dei consumi. "Gli 80 euro non sono stati fatti con l'obiettivo prioritario di farli spendere - cambia verso Renzi -. Gli 80 euro non sono parte di una strategia di politica economica per il rilancio economia, sono un fatto di giustizia sociale". Si sente rumore di unghie sui vetri, visto che per settimane il governo si era spaccato sull'utilità di dare ossigeno ai consumatori o alle aziende, e alla fine si era scelto di privilegiare la busta paga dei primi proprio per rilanciare l'economia. "Spero abbia ragione chi dice che a Natale ci sarà più spesa - alza le spalle il premier -, ma non mi interessa, non è una priorità assoluta. Noi l'abbiamo fatto perché non è vero che la politica non può cambiare e ai cittadini si chiede solamente". "Le pensioni non si toccano" - Di sicuro, gli 80 euro hanno fatto bene a Renzi e al Pd, regalando loro un successo clamoroso alle Europee di maggio. Dopo gli entusiasmi, però, sono tornati i tempi bui perché la crescita del Pil non si vede nemmeno all'orizzonte: "Non sono ottimista - ammette il premier - più o meno balliamo intorno allo zero, non è sufficiente per ripartire. E' lo stop alla caduta ma non la ripartenza". Una buona notizia la riserva solo a chi riceve pensioni alte: "Il primo piano che Cottarelli presentò voleva tassare le pensioni sopra i 2mila euro e gli ho detto di no: non è che dai i soldi a quelli che prendono meno di 1.500 euro e li vai a prendere a chi prende 2mila. Pensione d'oro non è 2-3mila euro al mese, poi è chiaro che se c'è la pensione da 90mila euro al mese intervieni... Sarebbe un grave errore suscitare il panico tra i pensionati per recuperare 100milioni". Qualcuno ricordi al premier che le elezioni sono lontane. O forse no? di Claudio Brigliadori @piadinamilanese

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