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Auto blu, taglia solo Palazzo Chigi, i ministeri "latitano"

Gian Marco Crevatin
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Del Consiglio dei ministri del 24 aprile scorso, in cui Matteo Renzi annunciava che sarebbero rimaste solo 5 auto di Stato per ogni ministero e che sottosegretari capidipartimento sarebbero rimasti appiedati, è rimasto ben poco. Sia chiaro, da gennaio ad agosto di quest'anno le auto blu sono scese, ma solo da 1482 a 1277: a 140 giorni dal varo del Dpcm (decreto della presidenza del consiglio dei ministri) che prevedeva l'eliminazione delle auto blu per sottosegretari e capi dipartimento, la norma non è ancora apparsa sulla Gazzetta Ufficiale, finita magari in qualche stanza buia di Palazzo Chigi, e lì giace in attesa di ulteriori correzioni.  A piedi - Senza il pezzo di carta scritto, il team dei sottosegretari continua a sgommare senza pietà sulle Lancia Delta azzurrine, mentre solo 4 ministeri, i più sobri, morigerati e low profile, hanno scelto di adeguarsi al diktat renziano dell'aprile scorso: il Tesoro e i tre senza portafoglio (Regioni, Riforme e Pubblica Amministrazione). Per esser precisi nemmeno il Tesoro ha fatto il suo compitino previsto dal decreto, ha solo dimezzato le auto di stato, da 24 a 12. Più bravi i ministeri senza portafoglio all'interno dei quali i bolidi color carta da zucchero sono spariti del tutto: letteralmente appiedati, gli alti burocrati usano auto proprie, si arrangiano, e ci scherzano su, come il sottosegretario alla funzione pubblica Angelo Rughetti, che ha twittato ironicamente un selfie della sua personalissima auto blu, una citycar economica, che di blu, ha solo il colore.

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