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Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, ecco quanto vale il partito unico

Andrea Tempestini
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Un'ipotesi di cui si parla negli ultimi giorni. Una suggestione improbabile, e che forse non piacerebbe troppo né da una parte né dall'altra. Ma tant'è, se ne continua a discutere. L'ipotesi è quella di un partito unico targato Silvio Berlusconi e Matteo Renzi, così lontani e così vicini, verrebbe da dire. Ma quanto potrebbe valere, il fantomatico "Renzusconi"? Una risposta ariva da Alessandro Amadori di Coesis Research, che spiega ad Affaritaliani.it: "Il premier sarebbe il leader ideale di un grande schieramento allargato di destra moderata, anche se la parola destra non è proprio quella corretta. Quello che ho in mente è una formazione nuova e post-ideologica, un partito della funzionalità e del pragmatismo trasversale che metta insieme l'ex sogno della rivoluzione liberale di Berlusconi con le teorie di semplificazione di Renzi". Dunque, dopo la premessa, il "verdetto" del sondaggista: "Questo nuovo soggetto politico sarebbe maggioritario nel Paese e potrebbe raccogliere il 45% dei voti, quasi un italiano su due". Per quel che riguarda il resto dello scacchiere politico, "un raggruppamento di sinistra-sinistra, formato da Sel e dalla minoranza Pd di Bersani, D'Alema, Fassina e Cuperlo, arriverebbe circa al 15 per cento". Infine, una forza di destra con Lega, Fratelli d'Italia e ipotetici fuoriusciti da Forza Italia che non accettano le "nozze" con Renzi "potrebbe valere il 20%". Resta ancora un 20% da "assegnare", che secondo il sondaggista verrebbe accordato ai Cinque Stelle.

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