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Beppe Grillo si prende 1000 euro da ogni eurodeputato a cinque stelle, volano stracci

Nicoletta Orlandi Posti
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Urlavano giovedì mattina gli eurodeputati cinque stelle in una riunione improvvisata negli uffici di Bruxelles del Movimento. Avevano appena scoperto, leggendo il blog di Beppe Grillo, che mille euro del loro stipendio sarebbero andati direttamente nelle casse pentastellate per "sostenere inziative e servizi che facilitino il rapporto di cittadini e piccole imprese con l'Unione Europea". Una decisione presa senza neppure interpellarli. «Non si può lavorare gratis», ha tuonato Ignazio Corrao, capogruppo dei 5 Stelle nella delegazione condivisa con l'Ukip di Nigel Farage. «E, semmai decidessimo di farlo», continua, «comunque qualcuno ne avrebbe da ridire. Se tolgo tutte le spese che sostengo qui, tra Bruxelles e Strasburgo, mi ritrovo meno di quanto guadagnavo in Italia. Certo non mi lamento, ma non ci sto a passare per privilegiato». Il 'taglio' sul blog di Grillo è stato snobbato dalla maggioranza degli attivisti ed etichettato come 'misera paghetta', ma Corrao non ci sta, e rispedisce al mittente anche i paragoni con Podemos, il partito spagnolo che ha imposto ai propri europarlamentari l'impegno a percepire un'indennità di 2 mila euro, non un centesimo di più. «A differenza loro - spiega Corrao all'Adnkronos - noi abbiamo rinunciato alla possibilità di dar vita a fondazioni o costituirci in un partito politico, rinunciando così ai finanziamenti che l'Ue ci avrebbe dato, nel nostro caso ben 3 milioni di euro». Lavoro gratis - «Nessuno qui sta diventando ricco, sia ben chiaro - assicura - ma bisogna tener conto che dobbiamo sostenere spese a Bruxelles, Strasburgo e in Italia. E lavoriamo dalle 7 del mattino alle 9 di sera». E a chi gli fa notare che in Italia i parlamentari grillini restituiscono molto più di mille euro, Corrao risponde secco: «per me andrebbe benissimo tenere 2.500 euro netti e le spese restituendo il non speso, come fanno loro. Ma non abbiamo tempo per gli scontrini e in Italia per mesi si è parlato solo di questo. Noi abbiamo cercato di evitarlo». «Così - spiega - abbiamo deciso di fare una cosa forfettaria», e i mille euro «sono più o meno quello che ti resta in tasca al netto delle spese». Quanto alle polemiche nate tra gli eletti M5S a Bruxelles, stamani presenti a una riunione all'ultimo minuto proprio per chiarire la questione, «diciamo che molti si sono innervositi soprattutto per come è stata comunicata la decisione, piuttosto male. All'esterno è stata percepita nel peggiore dei modi». La cassa di Casaleggio - Altra questione aperta, i mille euro che i 5 Stelle avrebbero dovuto devolvere al gruppo comunicazione nominato dalla Casaleggio associati, come da regolamento. Alcuni hanno pensato che i soldi in questione fossero stati 'cannibalizzati' dalla decisione presa ieri e comunicata sul blog di Grillo, disattendendo l'impegno firmato dagli eletti prima delle elezioni. Corrao smentisce categoricamente. «Manterremo l'impegno preso - assicura - faremo quanto detto in campagna elettorale. Ci sono solo problemi tecnici che stiamo cercando di risolvere e risolveremo».

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