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Giorno della memoria, Berlusconi: "Mussolini ha fatto cose buone. Errore più grave su leggi razziali"

Il Cav a Milano al memoriale della Shoah riaccende la polemica sul ruolo del Duce: "Scelse di allearsi con Hitler, piuttosto che combatterlo. Io cambiato dopo aver visto Auschwitz"

Giulio Bucchi
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"Il fatto delle leggi razziali è la peggior colpa di un leader, Mussolini, che, per tanti altri versi, invece, aveva fatto bene". Silvio Berlusconi arriva al memoriale della Shoah  a Milano per celebrare il Giorno della Memoria e innesca la prevedibile polemica sulla figura di Benito Mussolini. Dal binario 21 della Stazione centrale, con tanto di stretta di mano al premier Monti nel ricordo della deportazione degli ebrei italiani nei lager nazisti durante la Seconda Guerra mondiale, il Cav ha prima spiegato come "la mia visione del mondo sia cambiata dopo aver visitato e visto da vicino gli orrori del campo di concentramento di Auschwitz" quindi ha commentato le vicende che sul finire degli anni Trenta portarono il regime fascista ad allinearsi alla follia di Hitler: "Non si possono più ripetere quelle vicende che qui iniziarono - ha proseguito Berlusconi-, solo mettendosi nei panni dei deportati si può capire quali vortici di tragedia si raggiunsero''. Berlusconi ha spiegato che ''l'Italia preferì essere alleata alla Germania di Hitler piuttosto che contrapporvisi'' e ''dentro questa alleanza ci fu l'imposizione della lotta contro gli ebrei''. Polemiche, strumentali o inevitabili che fossero, che hanno caratterizzato tutta la giornata politica. Nel tardo pomeriggio, poi, la parziale correzione di tiro del Cavaliere: "Il fascismo fu una dittatura, lo dico da amico storico di Israele". Finocchiaro: "Italia offesa" -  Non si è fatta attendere, naturalmente, la reazione della sinistra. "Le parole di Berlusconi sono inaudite. Le colpe di Mussolini e del suo regime non sono solo le atroci leggi razziali, ma molte altre cose a cominciare dal soffocamento della democrazia nel nostro Paese e dall'alleanza con il nazismo", attacca il presidente dl Gruppo Pd Senato, Anna Finocchiaro. "E' per questo che, lo ricordo al Cavaliere, la nostra Repubblica è una repubblica antifascista e il fascismo è fuori legge nel nostro Paese. Io non so se le affermazioni di Berlusconi sono un ammiccamento a certe posizioni, una frase infelice, una sua convinzione". Per il segretario di Sel Nichi Vendola, invece, quelle di Berlusconi sono "Luride parole", mentre Antonio Ingroia di Rivoluzione civile definisce il Cavaliere "una vergogna per l'Italia", replicando quanto detto dal suo alleato Paolo Ferrero, segretario di Rifondazione comunista ("Berlusconi è vergognoso". Silvio corregge il tiro - Nel tardo pomeriggio, Berlusconi corregge il tiro stroncando la polemica. Da "amico storico di Israele", il Cav spiega: "Le mie analisi storiche sono sempre state fondate sulla condanna delle dittature: mi rammarico perciò di non aver esplicitato questo dato fondamentale in una delle tante risposte volanti che ho dato stamani alle tante domande dei giornalisti che mi premevano all'ingresso del Museo dell'Olocausto". E sul fascismo chiarisce: "Non ci può essere alcun equivoco, fu una dittatura. Rivendico anche il mio ruolo di amico storico di Israele, unico presidio di libertà e di democrazia nel Medio Oriente. Nulla può mettere in discussione questa mia convinzione profonda, che è la convinzione di una vita, testimoniata più volte nel corso degli anni". "Mi spiace peraltro - conclude Berlusconi - che qualcuno da sinistra abbia cercato di imbastire una speculazione politica sulle mie dichiarazioni, evidentemente con la finalità di fare campagna elettorale".   

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