Punti di vista

Giuliano Ferrara e Alessandro Sallusti: scontro tra berlusconiani

Lucia Esposito

Da una parte c’è Alessandro Sallusti, direttore del Il Giornale. D’altra c’è Giuliano Ferrara, direttore de Il Foglio. Di mezzo c’è Matteo Renzi, un premier che oltre a ridisegnare la geografia politica del Parlamento, riesce a mettere su fronti contrapposti giornalisti notoriamente e solitamente allineati politicamente. Nei rispettivi editoriali di oggi, giovedì 30 ottobre, i due direttori hanno punti di vista e opinioni completamente diversi riepstto a Renzi. Sallusti parte dagli scontri tra polizia e operia in piazza a Roma. Ferrara parte dall’accusa di Susanna Camusso a Renzi: quella di essere stato insediato per volere dei poteri forti. Le conclusioni a cui arrivano i due sono diversissime: Sallusti ritiene che qualcosa vada rivisto, mentre Ferrara si lancia in una difesa di Matteo Renzi contro le “cupe intemerate” di Susanna Camusso. E se la prende anche con la fronda antirenziana che “dà il suo contributo peloso e ipocrita assentendo per stupidità e per gola al fronte manettaro e burocratico che a Renzi dà l’assedio nello stesso modo in cui lo diede a Berlusconi, e per gli stessi motivi”. Conclude: "Bella questa coalizione di refrattari, che si appoggia al partito dei magistrati e alla sociologia e ideologia di un’Italia fiera di essere uno spettro. Bella e indecente, questa adunata delle solite baionette. Bisognerà di nuovo resistere. La domanda finale - Alessandro Sallusti, sostiene che il premier deve prendersi “la responsabilità politica della gestione dell’ordine pubblico. Non ci provi neanche il governo a scaricare sulla polizia la colpa di incindenti con operai disoccupati”. E avverte: “Se il renzismo deve ridursi a: pagate più tasse e ringraziatemi, perdete il lavoro e tacete altrimenti vi faccio menare in piazza, bè, allora non ci siamo e molti giudizi e posizioni vanno visti in gran fetta. Vabbé cornuti, ma pure mazziati è davvero troppo”. Infine il post scriptum che pone una domanda: “Vi immaginate cosa sarebbe successo se tutto questo fosse successo sotto un governo Berlusconi?”