M5S, l'anti-discorso di Beppe Grillo: così sfida Napolitano
Un "contro-discorso" pronunciato nell'oscurità di una "catacomba", lanterna e candela al fianco, toni sussurrati. E' questa la scelta di Beppe Grillo che parla alle 20.30 in punto, in streaming sul suo blog, in contemporanea con il discorso di fine anno del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Siamo in una specie di catacomba dove aleggiano spiriti buoni - spiega sussurrando - e dove parliamo di onestà e lealtà, queste cose che ormai fuori vengono percepite come rivoluzionarie o eversive". Guarda il discorso di Beppe Grillo su LiberoTv Il leader M5S attacca: "Ci stiamo abituando a questo marcio, la mafia a Roma, la corruzione Expo, non lo percepiamo neanche più.. Per questo bisogna parlare sottovoce. Noi vogliamo un paese normale, noi - sottolinea - forse siamo la causa di qualcosa e gli effetti li vedranno i nostri nipoti. Forse abbiamo fatto poco, ma non abbiamo mai tradito le cose dette. Noi non ci teniamo i soldi ma i cittadini ce li danno per le grandi iniziative e invece loro, i partiti, ve li chiedono. Ma noi - prosegue - siamo stufi di avere sempre ragione". Beppe Quindi legge una favola di Italo Calvino, La pecora nera: "Voglio lasciarvi in modo sereno. Vi leggo una piccola parabola, una favola di Calvino che è la dimostrazione di come non è cambiato niente da 20-25 anni fa". E inizia a leggere: "C'era un paese dove erano tutti ladri"... Quindi si ferma e osserva: "Indovina che paese è?". E poi riprende la lettura: "Il governo era un'associazione a delinquere a danno dei sudditi". E anche qui chiosa: "Ci sono strane assonanze..". E cita l'unico onesto che poi morirà di fame. Grillo conclude con un tono di voce sempre molto basso: "Vi auguro buone cose. Buon anno a tutti gli onesti. E adesso, in questo ufficetto, ci faremo seppellire con l'ombra di Casaleggio...".