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Angelino Alfano, il diktat dei frondisti di Ncd: "O ministro, o leader"

Nicoletta Orlandi Posti
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"Deve decidere cosa fare da grande", continuano a ripetere i dissidenti di Ncd riferendosi ad Angelino Alfano. "Se vuole fare il leader del partito deve mollare la poltrona da ministro", ragionavano nella riunione semicarbonara organizzata l'altra notte dalla fronda malpancista. "Se vuole continuare a fare il ministro, lasci la guida di Ncd ad altri". Per ora nessuno è uscito allo scoperto, ma i malumori crescono. Barbara Saltamartini se ne è andata con la Lega di Matteo Salvini e Maurizio Sacconi si è dimesso da capogruppo. Le rassicurazioni di Lupi - Per sapere cosa ne sarà di Ncd bisognerà attendere che i congiurati si rivedino e che Alfano incontri Matteo Renzi. Nel frattempo il ministro Lupi cerca di smorzare le polemiche: "Ncd rilancerà la propria azione e non si sfascerà". E ancora: "Alfano non rischia assolutamente e non c'è alcun impeachement in corso da parte di altri". "Angelino", puntualizza il ministro per le infrastrutture, "è il leader che ci ha permesso di costruire quest'area". 

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