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Mediaset e falso in bilancio: la reazione di Matteo Renzi dopo la rottura del patto del Nazareno

Lucia Esposito
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Due giorni dopo la rottura del Patto del Nazareno, Matteo Renzi presenta il "conto" a Silvio Berlusconi. Mediaset e falso in bilancio, le sue "cartucce". Due decisioni che non è difficile leggere in chiave anti-Silvio. Per quanto riguarda l'azienda  nella notte tra il 4 e il 5 febbraio, il governo ha riformulato un emendamento del "Milleproroghe" nella legge di Stabilità (articolo 3, emendamento n. 3.52) sulle frequenze tv digitali. Stando al nuovo testo, Rai e Mediaset dovranno pagare 50 milioni di euro al Ministero dello Sviluppo Economico da redistribuire ad altri operatori. Il testo incriminato dice: “L'importo dei diritti amministrativi e dei contributi per i diritti d'uso delle frequenze televisive in tecnica digitale, dovuto ai sensi degli articolo 34 e 35 del citato decreto legislativo dagli operatori di rete operanti in ambito nazionale e locale, è determinato con decreto del ministero dello Sviluppo economico in modo trasparente, proporzionato allo scopo, non discriminatorio ed obiettivo sulla base dell'ambito geografico del titolo autorizzato”. (leggi l'approfondimento)    Falso in bilancio - Non solo  le frequenze televisive. E' stato raggiunto l'accordo di maggioranza sul testo che contiene le norme di contrasto alla corruzione all'esame del Senato. Ad annunciarlo sono il ministro della Giustizia, Andrea Orlando e il viceministro Enrico Costa a conclusione del vertice tenutosi in via Arenula, presenti anche i rappresentanti di Ncd e Scelta Civica. Tra i punti previsti nell'intesa ci sono l'estensione del regime delle sanzioni penali all'incaricato di pubblico esercizio come quelle per il pubblico ufficiale; l'armonizzazione delle sanzioni tra i casi di corruzione propria, induzione e messa a libro paga, con riflessi sulle pene accessorie (ad esempio, aumentando il periodo di divieto di contrattazione con la pubblica amministrazione); la premialità (ossia lo sconto di pena per chi collabora); il contenimento dell'area di non punibilità per il falso in bilancio mantenendo il principio della dimensione dell'impresa e della rilevanza del fatto e la perseguibilità sempre d'ufficio (e cioè senza obbligo di querela) del reato."Abbiamo trovato l'accordo - ha detto il Guardasigilli - ed andremo avanti velocemente. Mi auguro che anche Sel, M5S ed Fi valutino serenamente. È stato un risultato non scontato ed è stato molto faticoso».  Per Orlando "la settimana prossima il ddl sarà all'esame della Commissione. Credo che il presidente Grasso avrà tutta la solerzia possibile perchè il testo approdi presto in Aula". Il ministro dunque esprime grande soddisfazione per il risultato ottenuto: "Ciò consentirà di »trasformare in norme progetti di legge del Parlamento e proposte del governo". E in mattinata anche Costa aveva espresso tutto il suo ottimismo, parlando di un provvedimento organic  che sarà utile per combattere in modo fermo il fenomeno della corruzione. C'è un aumento delle pene equilibrato e  no sconto a chi fa scoprire la verità collaborando con la giustizia. Dunque pensiamo sia una buona prova per il Governo pur partendo da basi diverse.

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