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Bersani voleva una grande bancaFazio: "Venne da me per Mps"ma Pier ha perso la memoria

Nel 2006 l'ex governatore della Banca d'Italia ricevette una strana visita: "Fassino e Bersani mi chiesero se si poteva fare la fusione Unipol-Bnl-Mps"

Ignazio Stagno
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Pieluigi Bersani con le banche c'entra eccome. Non è la solita ipotesi giornalistica che fa uscire i canini al segretario del Pd per sbranare tuttti. No, ad inchiodarlo è uno che di banche se ne intende: Antonio Fazio, l'ex governatore della Banca d'Italia. Nel marzo del 2006, Fazio, in pieno scandalo per i "furbetti del quartierino" viene ascoltato dal pm Francesco Greco. Fazio racconta tante cose, una in particolare: "Le posso dire - spiega Fazio a Greco -, su Bnl, che sono venuti da me Fassino e altri a chiedere se si poteva fare una grande fusione Unipol-Bnl-Montepaschi. Io li ho ascoltati. Erano i primissimi mesi 2005 o fine 2004". Poi Fazio si corregge: " Esattamente erano Fassino e Bersani". Quindi i due big dei Ds andavano dal governatore di via Nazionale per discutere di fusioni tra banche e soprattutto di Mps. Ad avvalorare la tesi di vicinanze occulte tra i Ds e il Monte c'ha pensato anche Franco Bassanini, che in un'intervista a Panorama dice: "D'Alema e Consorte fecero pressing su Siena perché si alleasse con Unipol. Chi difese l'autonomia di Mps, come me e Amato, venne emarginato". Bassanini, tuttavia, ne uscì illeso. A quel tempo Bersani non "sbranava" ancora. A quel tempo pensa va solo una cosa: "avere una banca". Chiodo fisso del Pd. 

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