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Ingroia inguaia Bersani: "Mi offrì due senatori mascherati, aveva già pronto l'accordo con Monti"

Antonio Ingroia

Il leader di rivoluzione civile svela: "Il leader Pd diceva che noi dovevamo desistere, ma doveva dimostrare al Professore che non aveva intese con me"

Eliana Giusto
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  "Il patto di desistenza che ci è stato proposto da Pierluigi Bersani lo definsico semplicemente osceno e non politico. Ci hanno proposto degli strapuntini nella loro lista con dei  senatori mascherati perché non dovevano essere riconoscibili come Rivoluzione civile". Antonio Ingroia svela così l'offerta che il Pd gli ha fatto - ma che Bersani ha sempre negato - e che lui ha "eroicamente" rispedito al mittente: "Noi diciamo no al mercato delle vacche, ci avevano proposto persino la vicepresidenza di una Commissione, noi invece coerentemente abbiamo detto di no perché non ci interessano posti ma obiettivi politici".   L'alleanza con Monti - La proposta, ricorda Ingroia, "diceva che noi dovevamo desistere e che un paio di senatori mascherati dovevano essere presentati nelle liste del Pd. Evidentemente Bersani poi doveva dimostrare a Mario Monti di non aver mai fatto un accordo con me". Mentre loro di Rivoluzione civile avevano fatto "l'unica proposta politica", seria, "molto chiara, un patto di governo di centrosinistra dove non poteva esserci spazio per Monti. Bersani non ha mai risposto al nostro appello perché ha deciso di fare un governo con Monti dopo le elezioni".   

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