Forza Italia, Silvia Sardone e Alessandro Cattaneo i prossimi parlamentari azzurri
Se in politica si affaccia un giovane, diciamo un under 35 che per gli standard italiani è un ragazzino, con un lavoro e qualche idea, non c'è niente di più facile che parta il tiro al piccione della solita comitiva di verginelli a corrente alternata. Sì perché funziona che un grillino neolaureato, magari convinto che dai cieli ci stiano irrorando ogni genere di porcheria con la regia della Nato, o un piddino tutto barbetta e polo Lacoste, passano per essere le grandi speranze del Paese, il nuovo su cui puntare, la giovane promessa che spezzerà il malcostume dopo millenni di corruzione. A parità anagrafica, magari con un curriculum più decente, se la stessa giovane promessa si azzarda a buttarsi sul fronte sbagliato, diventa un carrierista parassita che scimmiotta i vechi bacucchi del suo stesso partito, pieno zeppo di criminali in giacca e cravatta. È il simpatico doppiopesismo del Fatto quotidiano che si è affrettato a scaricare un po' di fango su alcuni esponenti di Forza Italia che, nonostante siano più o meno lontani dal compiere 40 anni, hanno avuto l'infelice idea di nascere berlusconiani e velatamente liberali. La biondina - Nel mirino di precisione del Fatto è finita ad esempio il consigliere di zona a Milano, Silvia Sardone. La trentenne negli ultimi giorni sbuca in ogni talk, spara bordate contro chi non ha intenzione di schiodare dal seggio parlamentare e contro chi nel partito di Silvio Berlusconi porta avanti battaglie tutte personali e quindi strumentali. 32 anni, laureata alla Bocconi in giurisprudenza, la Sardone ha avuto le sue esperienze professionali, insomma lavora e fortuna sua ha anche due figli. Citando le malelingue, il Fatto racconta che sotto la giunta di centrodestra di Podestà alla provincia di Milano, la Sardone ha ricevuto un incarico in Provincia e poi nella controllata per l'autostrada Serravalle. Ha sbagliato tutto la Sardone, avrebbe dovuto infilarsi in qualche coop o chiedere lavoro a un catapultato pentastellato a Strasburgo, magari sarebbe stata più simpatica. Formattatore - Piaccia o no, qualche giovane in Forza Italia prova a resistere. E tra questi c'è anche Alessandro Cattaneo, ex sindaco di Pavia, non confermato alle ultime comunali e oggi vice di Piero Fassino all'Anci. Cattaneo aveva provato a "formattare" Forza Italia, mentre Matteo Renzi si prendeva il Pd. Due metodi simili in contesti diversi, il primo non andò fino in fondo. Ma oggi Cattaneo è un volto, un nome conosciuto anche fuori il suo territorio e una risorsa di idee per il suo partito. Impunemente, per il Fatto, Cattaneo avrebbe goduto di una consulenza dal gruppo azzurro del Senato, raccontando la presunta ira di Paolo Romani. Volendone fare proprio una questione "culturale", sarebbe tanto interessante scoprire come i gruppi parlamentari di M5S e Sel scelgono i propri collaboratori. Ad oggi non è giunta notizia di selezioni pubbliche, nonostante la tanto amata e millantata trasparenza. Giovani che sbagliano - La ricerca in tutta Italia di volti nuovi all'interno del partito era partita già dalla fine dello scorso anno. Convinti anche noi di Libero che il rinnovamento in uno dei principali partiti del panorama parlamentare italiano avrebbe giovato a tutti, aveva dato un volto, un nome e un curriculum ai tanti giovani amministratori impegnati nelle proprie città a fare - non si dubita - la stessa cosa che fanno i loro coetanei in altri partiti, cioè ascoltare, capire il territorio, proporre idee nuove e amministrare la cosa pubblica con tutto l'impegno possibile. E così si sono affermati nomi e volti come quello della Sardone e Cattaneo ma anche Alessia Ardesi, Vittorio Romano, il marito di Noemi Letizia e Armando Cesaro. Giovanni Ruggiero @juan_r