Le grane di Matteo

Renzi, l'Italicum e l'ipotesi dimissioni

Nicoletta Orlandi Posti

Matteo Renzi si prepara al peggio e, nonostante la spavalderia mostrata in pubblico, ai suoi più stretti collaboratori ha confidato che sarebbe pronto a dimettersi. Il perché lo spiega Affari Italiani rivelando il retroscena di un incontro che si sarebbe svolto tra il premier e alcuni fidatissimi prima della partenza per gli Stati Uniti. "Non cedere un millimetro sulla legge elettorale", si è raccomandato il segretario del Pd. Il premier teme per gli emendamenti sulle preferenze, i capilista bloccati e le soglie, che verranno presentati alla Camera e che potrebbero passare grazie a una quarantina di voti segreti. Se anche un solo di questi emendamenti dovesse passare la legge dovrebbe tornare a Palazzo Madama per un'altra lettura sconfessando così tutta la sua strategia che prevede l'ok definitivo all'Italicum prima delle Regionali del 31 maggio. E Renzi, assicurano i suoi a Alberto Maggi, in questo caso andrebbe dritto al Quirinale a dimettersi, buttando fuori dal Pd le varie minoranze. L'impressione è quella che lo stesso premier voglia giocare fino in fondo e vedere cosa accade. Se vince va avanti a governare più forte di prima, se perde si torna al voto a ottobre (o con il Consultellum o con una nuova legge elettorale magari fatta da un governo del Presidente) nella speranza di avere questa volta una maggioranza coesa senza le spine nel fianco della sinistra dem.