Marina Berlusconi: "Governo Renzi più di parole che di parola. Ripresa possibile, ma lui non ha meriti"
Un governo "più di parole che di parola". Fa malissimo lo schiaffo di Marina Berlusconi a Matteo Renzi. Da sempre molto equilibrata nei suoi giudizi politici (in questo molto più vicina a Fedele Confalonieri che a molti esponenti di Forza Italia), il presidente Fininvest e Mondadori si sbilancia in un'intervista all'agenzia Ansa, criticando pesantemente il premier a meno di un giorno dall'affondo del padre, Silvio Berlusconi (che ha definito Renzi "malato di bulimia di potere"). "Promesse fin troppe, impegni mantenuti poco o nulla. Anche se come imprenditore ho l'obbligo di ottimismo, non c'è da star sereni". "Ripresa possibile, ma Renzi non ha meriti" - "Quest'anno l'esecutivo prevede una crescita dello 0,7%, dietro di noi nell'area euro c'è solo Cipro, non mi sembra un risultato esaltante", afferma Marina Berlusconi. "Bisogna vedere come evolverà la crisi greca - prosegue la primogenita dell'ex premier - ma mi pare che, a livello generale, dal quantitative easing della Bce, con il crollo del cambio euro-dollaro, fino al calo del prezzo del petrolio, si stiano creando opportunità uniche. Opportunità per le quali l'Italia non ha meriti e che non dureranno in eterno. Per approfittarne appieno ci vorrebbe in primo luogo un governo all'altezza della situazione, che faccia quello che è necessario. La ricetta è sempre la stessa: veri sgravi fiscali finanziati da veri tagli alla spesa, liberalizzazioni, sburocratizzazione, riforme". "Senza giustizia, il Paese non funziona" - Tra queste ultime, c'è naturalmente il tema delle toghe: "Un Paese in cui non funziona la giustizia, è un Paese che non funziona", spiega commentando la vicenda del Processo Ruby terminata nell'assoluzione definitiva del padre. "Un processo senza prove e senza reato", spiega, e per questo parla di "grandissima soddisfazione per la fine di un incubo assurdo", ma al tempo stesso di "grandissima amarezza". Quel processo "ha però infangato mio padre sul piano politico e, ancor peggio, su quello personale, che ha condizionato la vita democratica del Paese, creando danni gravissimi alla sua immagine a livello internazionale. E molti di questi guasti purtroppo sono irreparabili. E' una vicenda, non la prima e non l'unica, che deve far riflettere tutti. Se si fa scempio delle regole il problema riguarda ciascuno di noi, riguarda la democrazia stessa e la nostra convivenza civile". Marina si dice poi soddisfatta per la dichiarazione, da parte del Tribunale di Sorveglianza di Milano, di estinzione della pena relativa alla condanna del padre nel processo diritti Mediaset. "Ma quella è un'altra vicenda di una gravità sconcertante, nella quale il diritto è stato ancora una volta calpestato: però sono certa che la verità sarà alla fine ristabilita, attraverso tutte le strade possibili, a cominciare dai ricorsi alla Corte europea di Strasburgo. Il sacrosanto bisogno di giustizia di mio padre non potrà non essere soddisfatto".